📚 Melissa Broder

Vi racconto la mia prima esperienza con una de “Le fuggitive” di NNEditore.
Ho letto Affamata di Melissa Broder, un romanzo molto forte che ha per protagonista una giovane donna di nome Rachel.
Rachel soffre di disturbi del comportamento alimentare, la sua ossessione è il conteggio delle calorie che consuma ogni giorno.
Il computo delle grammature e del valore energetico degli alimenti è il perno intorno al quale ruotano le sue giornate.
Sono quelli che lei chiama “rituali alimentari”:
“grazie a quei rituali mi mantenevo magra e se la felicità dipende dalla magrezza, allora, in un certo senso, potevo considerarmi felice”.
Il pasto della sera, più abbondante degli altri, la fa sentire libera. Ma si tratta di una libertà apparente e fasulla, in realtà la cena con più calorie è parte integrante di uno schema che la ingabbia.
Quando non può rispettare queste consuetudini e si trova costretta a mangiare qualcosa di diverso (e di più calorico) rispetto alla sua tabella di marcia, Rachel stenta a sentirsi se stessa, non si riconosce, si sdoppia:
“…mi osservavo, come se mi fossi scissa in due. Una me mangiava. L’altra, aleggiandomi sopra, mi scrutava sconvolta mentre continuavo a ingurgitare tutto”.
Del resto, la fame arretrata è tanta e Rachel ogni tanto perde il controllo, continuamente minacciata dagli attacchi di un “demone” che vuole spingerla ad affogarsi nel cibo e che le sue autolimitazioni dovrebbero servire a tenere a bada.
Come spesso accade, anche per lei il dca non è una causa, ma una conseguenza.
All’origine del suo male c’è il rapporto con la figura materna, dalla quale persino la psicologa che la tiene in cura le consiglia di staccarsi per un certo periodo di tempo: una vera e propria disintossicazione emotiva.
La madre di Rachel ha una personalità ‘ingombrante’: già nel capitolo 2, la vediamo definita come “l’universo”, “il sole, le regole, dio in persona!”.
Della figlia non accetta l’infantile rotondità (“ero paffutella e bassa, una specie di pagnotta”).
Lei, “sacerdotessa del cibo”, le impone una dieta rigorosa, fatta di “melone e fiocchi di latte, tonno e bastoncini di carote”;
le fa notare l’abbondanza delle sue forme rispetto alla snellezza delle amiche e la chiama “cicciabomba”:
“Guarda come sta bene a Amy Dickstein quel vestito. E ora guarda come sta a te”
“Vuoi diventare una cicciabomba o vuoi piacere ai ragazzi?”
La madre viene percepita come una nemica e influenza il rapporto di Rachel con il resto del mondo.
Per tutta la vita, la ragazza non fa che cercare negli altri l’approvazione che la madre non le ha mai accordato.
Ad esempio, esibendosi con regolarità come comica al “Che schifo di show”, esorcizza la disperazione e tenta di ottenere gratificazione dalle risate che con le sue battute provoca in “una manica di sconosciuti”.
Nei suoi sogni, nelle fantasie, nei legami che stringe proietta sempre, in qualche modo, il suo bisogno viscerale di affetto da parte della madre.
“Ero in una stanza piena di donne, le mamme di tutte le mie compagne di classe, che mi spupazzavano: mi prendevano sulle ginocchia, sulle cosce, mi cullavano, mi coccolavano”.
Evidentemente il rapporto di amore-odio con il cibo non fa che replicare il rapporto irrisolto con la madre.
La fame di Rachel, più che di cibo, è fame d’amore.
Così, quando conosce Miriam, trasferisce su di lei questo appetito, rendendola il suo nuovo oggetto di desiderio. Dimenticando le calorie, i pasti sempre uguali a se stessi e la bilancia, ingrassa sei chili in pochi giorni, ma non si dispera più di tanto: il suo vuoto viene riempito da questa relazione che, almeno all’inizio, non è solo con Miriam, ma anche con la sua numerosa e affettuosa famiglia: quella che Rachel non ha mai avuto.
E quando anche questo rapporto rivela tutti i suoi limiti, a Rachel non resta che rifugiarsi in un mondo immaginario, nel quale essere madre e figlia di se stessa.
Romanzo intenso e difficilissimo, questo della Broder, che affronta contemporaneamente tanti temi impegnativi: l’anoressia, i rapporti disperanti con la famiglia, la bisessualità, la malignità diffusa nell’ambiente di lavoro, persino una polemica strisciante nei confronti delle tradizioni ebraiche e un accenno alla questione, quanto mai attuale, del conflitto arabo-israeliano.
Se da un lato si apprezzano la lucidità con cui Rachel scava dentro se stessa, la sua profonda capacità di autoanalisi e l’ironia graffiante che proietta su tutto e tutti, dall’altro non è sempre facile “digerire” il modo assolutamente esplicito e disinibito con cui la narratrice racconta e descrive le proprie fantasie e i rapporti sessuali da lei intrattenuti.
Ma del resto, lo stile non può che riflettere il carattere di Rachel, i suoi eccessi, le sue ossessioni, i suoi insaziabili “appetiti”.
Ringrazio NNEditore per la copia digitale in omaggio 🌷


Titolo: Affamata
Autore: Melissa Broder
Traduzione: Chiara Manfrinato
Casa editrice: NN Editore
Serie: Le fuggitive
Data di pubblicazione: 2023
Pagine: 288
Prezzo del libro cartaceo: 18,00
Prezzo del libro digitale: 8,99
Sinossi
Rachel ha venticinque anni, vive a Los Angeles e soffre di un disturbo alimentare: calcola ossessivamente le calorie, cerca di ignorare la fame e trae un piacere quasi erotico dai pochi cibi che si concede. Lavora per un noto agente dello spettacolo, ogni giovedì sera si esibisce come stand-up comedian e si nasconde dalla madre, anaffettiva e dominante. Rachel usa la solitudine come scudo contro le relazioni e le tentazioni, finché un giorno, nella gelateria dove consuma di nascosto uno yogurt ipocalorico, incontra Miriam, la nuova commessa. Miriam è l’opposto di Rachel: un tripudio di curve e morbidezze, il trionfo dell’abbondanza sulla privazione. Le due ragazze si innamorano, si esplorano attraverso il cibo che consumano insieme, si riconoscono nei corpi che traboccano di piacere. L’amore innesca una rivoluzione nella vita di Rachel, che però dovrà fare i conti con la famiglia ebrea ortodossa di Miriam e con le ipocrisie del suo ambiente di lavoro. Serrato, impetuoso e provocatorio, Affamata parla di sensi e appetiti: di sesso, di cibo e di ossessioni. Con una lingua ironica e sensuale, Melissa Broder rivela che per sfuggire all’infelicità l’unica strada è tornare a se stesse, affrontando il rischio di non essere conformi e la vertigine del desiderio. Questo libro è per chi sa che i biscotti della fortuna non mentono mai, per chi sogna di chiedere a Midge Maisel la ricetta del suo brisket, per chi vorrebbe scoprire quali sono gli m&m’s preferiti da dio, e per chi ha capito che nella vita non bisogna per forza andare avanti, ma ci si può muovere liberamente, verso l’alto e poi giù in profondità, in una serie di infiniti crescendo.