Alice Bassoli: “Le mie gemelle diverse”

Alice Bassoli è nata nel 1981 a Reggio Emilia, dove vive e lavora. Inventa storie da quando è bambina, ma ha cominciato a scrivere dopo i trent’anni, ispirata dalla lettura di due romanzi molto speciali che ancora oggi conserva nel cuore. Con La ninnananna degli alberi è arrivata tra i cinque finalisti del concorso Amazon Storyteller 2022, tra oltre millecinquecento candidature (dal sito della casa editrice, Il Corbaccio)

La dolcissima autrice ha risposto alle domande relative al suo libro, La ninnananna degli alberi.

  • Iniziamo a parlare dei tuoi primi passi come scrittrice. Come ti sei mossa nel difficile mondo dell’editoria?

Cara Edy, ne approfitto subito per ringraziarti per il tempo che hai dedicato alla stesura di questa splendida intervista!

I miei primi libri sono usciti attraverso il self publishing di Amazon. Nasco come self publisher, anche se non per scelta: ho provato anni fa a entrare nel circuito delle case editrici e non ci sono riuscita. Volevo però assolutamente pubblicare i miei libri e perciò ho intrapreso questa strada. Strada che, comunque, mi ha dato tante soddisfazioni, prima tra tutte quella di essere arrivata tra i cinque finalisti del concorso organizzato da Amazon per i suoi autori self, l’Amazon storytelling, proprio con La ninnananna degli alberi.

Perché devi sapere che La ninnananna degli alberi è stata inizialmente pubblicata nel 2022 proprio attraverso il canale Amazon di self publishing. L’avevo iscritta a questo concorso ed è arrivata in finale: ciò mi ha dato una grandissima visibilità, perché di fatto la mia attuale casa editrice, la Corbaccio, mi ha notata in quell’occasione e mi ha chiesto se ero interessata a pubblicare il libro con loro, cedendo i diritti…io non aspettavo altro 😃

  • I tuoi precedenti romanzi appartengono comunque al genere thriller/giallo?

Le mie due prime esperienze narrative sono romanzi d’amore, però mi sono stancata quasi subito di parlare di questo argomento, perché avevo bisogno di poter spaziare di più con la storia e, siccome sono un’amante del genere, ho deciso di sperimentare e ho scritto il mio primo romanzo giallo, che si intitola Elefanti a colazione.

  • Passiamo ora a qualche domanda specifica su La ninnananna degli alberi. A parte l’accenno alla depressione della madre delle gemelle e a pochi altri riferimenti, nel libro non hai inserito come personaggi i genitori di Isabella e Valeria. A cosa è funzionale questa “assenza”?

 È vero, i genitori non sono stati menzionati, e visto il “dramma” che ha interessato l’intera famiglia (non solo Isabella) è assolutamente prevedibile che qualcuno si faccia la tua stessa domanda: ma loro, i genitori, dove sono? È una domanda che mi sono posta pure io, a suo tempo. Dopo averci riflettuto, ho deciso di non inserirli per evitare di appesantire la trama, già di per sé ricca di personaggi. A loro (ai genitori) si fa velatamente riferimento durante un paio di dialoghi. 

  • Qual è la differenza maggiore che hai voluto mettere in rilievo nel carattere e nel comportamento delle due gemelle?

Nonostante siano gemelle, Valeria e Isabella hanno personalità profondamente diverse. Valeria è più disinvolta e possiede l’arroganza tipica dell’adolescenza; è diretta, onesta e spietata. Isabella, invece, è meno temeraria ma anche timida e spiccatamente sensibile. La sua dipendenza dall’alcol emergerà come un sintomo di questa fragilità.

  • Monica è una figura tanto controversa, che resta sempre ‘la nemica’, nonostante sia vittima di tante ingiustizie nel passato e nel presente. Mi parli un po’ di lei?

Sono particolarmente legata al personaggio di Monica. Sono anche consapevole che non ha di certo un bel carattere, tuttavia credo si tratti più di un atteggiamento che di un problema di personalità. A casa deve affrontare l’arroganza di un padre-padrone, è vittima di una situazione familiare estremamente complicata. Da adulta, la sua aggressività si è notevolmente attenuata: la troviamo maturata, forse grazie al fatto di essere diventata madre. Poi ecco che Isabella torna e ricominciano i problemi. Non so se la vera nemica sia lei o se, invece, sia Isabella 😊. 

  • Accenni più volte alle colline di Cadelbove, agli alberi che intonano la loro ninnananna e all’intenso profumo dei gigli, i fiori preferiti di Valeria. Ritieni che la natura possa essere considerata un personaggio in più, che interagisce in modo simbolico con i protagonisti?

Hai ragione. La natura, sebbene sembri solo uno sfondo, è in realtà l’elemento che avvolge e accompagna tutta la storia. Il fiume, la vegetazione, le colline e il cielo non sono semplicemente dettagli scenografici, ma parti integranti dell’atmosfera e del contesto. Il paesaggio ha una funzione precisa, contribuisce a delineare l’emotività che si sviluppa attraverso la narrazione. 

  • Il giovane giornalista di nome Pietro subentra nella parte finale del romanzo, instaurando un feeling immediato con Isabella. Che ruolo assume nella vicenda? 

Il lettore per quasi due terzi del libro è immerso a piedi pari nell’atmosfera claustrofobica generata dal piccolo gruppo di persone composto da Isabella, Valeria, Lorenzo, Alberto e Monica. Ho deciso così di introdurre verso la fine della storia un nuovo personaggio per dare freschezza e ritmo. Pietro funge da mediatore e aiuterà Isabella a portare a termine le sue indagini, soprattutto quando si troverà a doverle affrontare da sola. Ho ritenuto che Isabella avesse bisogno di un alleato, poiché da sola era troppo debole per concludere la vicenda in modo efficace.

  • Quali letture hanno contribuito in modo sostanziale alla realizzazione di questo romanzo? 

C’è un romanzo che ho amato moltissimo e che mi ha ispirato profondamente: “La promessa del buio” di Riccardo Bruni, un giallo ambientato negli anni ’90. Ma non solo: mastico podcast, documentari e letture incentrati prevalentemente sulla cronaca nera italiana. 

  • Qual è l’ultimo libro che hai letto e quale il prossimo che leggerai?

L’ultimo libro che ho letto è “Non aspettare la notte” di Valentina D’Urbano, una delle mie autrici preferite, di un’intensità e generosità uniche. Il prossimo: bé, ho dedicato tre scaffali della mia libreria a una ventina di libri che ho acquistato in momenti diversi e che devo ancora leggere. In questo modo posso permettermi di avere una scelta piuttosto ampia e scegliere in base al mood del momento. Ancora non ho deciso 😊. 

  • Per chiudere l’intervista e salutare i lettori, ti chiedo di citare una frase del tuo libro che reputi importante o significativa. 

“…Isabella aspettò che uscisse, e si alzò. Macchinalmente si diresse verso lo zaino Invicta di sua sorella. Ci frugò dentro e acciuffò la Smemoranda. ….(…) Ma le pagine di quella settimana erano vuote. Come il suo letto. Isabella percepì quel vuoto anche dentro la pancia, sotto allo stomaco. Si sedette per terra, la Smemoranda tra le mani e, per la prima volta in vita sua, ebbe paura”.

Grazie!🌷

Grazie a te per queste domande illuminanti, e per l’amore e la passione che metti in quello che fai! Un abbraccio, Alice 

Per la recensione del romanzo di Alice Bassoli, La ninnananna degli alberi, clicca QUI

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