Anna O

Matthew Blake 📖

Anna O è un appassionante thriller psicologico che richiama alcuni meccanismi della tragedia antica: una vera e propria “tragedia della vendetta”.

La protagonista (non vi sfugga l’etimo teatrale del termine), la giovanissima sonnambula che, dormendo, -forse- ha ucciso due persone e che dopo quattro anni non si è ancora risvegliata da quello stesso sonno, è in effetti “una figura tra mito e realtà”, “un mito piuttosto che un essere umano”.

Il suo, infatti, è un nome che tutti conoscono, il caso più clamoroso degli ultimi anni:

Su di lei sono stati registrati podcast e serie, sono stati scritti editoriali, articoli e libri; l’opinione pubblica -divisa tra innocentisti e colpevolisti- l’ha etichettata di volta in volta come l’archetipo della principessa viziata, una vittima delle circostanze, un’assassina nata, “la Bella Addormentata e l’Anticristo riuniti in una sola persona”. 

Un thriller che presenta un intreccio complesso, sfaccettato, in cui i personaggi, proprio come attori, interpretano spesso ruoli differenti, si camuffano, recitano: fattore importante, questo, che, fino alla fine, garantisce al lettore un’abbondante dose di rivelazioni e di colpi di scena. 

Sul piano narratologico, questo ‘gioco delle parti’ corrisponde a una moltitudine di punti di vista giustapposti, tra i quali il privilegiato, l’unico redatto in prima persona, risulta quello di Benedict Prince (Ben), lo psicologo, il dottore del sonno, l’esperto che ha in cura Anna e tenta di svegliarla dal suo lungo addormentamento: “Studio le persone che commettono crimini mentre dormono”.

Per riportare Anna alla vita, per ‘salvarla’, Ben decide di fare luce sul suo passato: ma l’indagine si rivela difficoltosa e complicata da tanti fattori. Un ginepraio o, più classicamente, un labirinto.

Pagina dopo pagina, vengono a galla le forti passioni, che, come nel teatro antico, travolgono i protagonisti del dramma: odio, desiderio di vendetta, crudeltà, paura sono i sentimenti che li spingono a compiere gesti ‘estremi’, come quelli raccontati, appunto, da alcuni miti tragici.

Riferimento ricorrente è il mito di Medea, la donna che uccide i suoi stessi figli per arrecare il dolore più inimmaginabile al loro padre, Giasone, colpevole di averla abbandonata per sposare un’altra donna. 

È la Medea di Euripide la tragedia della vendetta da cui Anna era ‘ossessionata’ nei mesi precedenti all’esecuzione del duplice omicidio di cui è accusata. 

Giornalista in cerca di uno scoop sensazionale per la rivista Elementary (di cui era fondatrice e amministratrice), Anna voleva risolvere, infatti, il caso di una Medea dei nostri tempi, quello di Sally Turner, il cosiddetto “mostro di Stockwell”: anche lei sonnambula e accusata di aver ucciso nel sonno i suoi due figliastri. Il caso più celebre d’America…prima del suo. 

“Come Medea nell’opera di Euripide, questi crimini infrangono i più grandi tabù della società occidentale. Vanno oltre i normali confini morali o l’etica convenzionale”

L’ampio spazio che nelle vicende rivestono il sonnambulismo e la parasonnia finisce per rendere un vero e proprio personaggio del libro anche il sonno, nel quale Anna è caduta la notte degli omicidi. La rara sindrome di cui soffre (la cosiddetta sindrome della “rassegnazione”) la rende da un lato oggetto di morbosa curiosità mediatica, dall’altro straordinario enigma clinico. 

Ad illustrare questa situazione che tiene la giovane donna sospesa tra la vita e la morte, l’autore adopera ancora una volta un (bellissimo) richiamo mitologico:

Grazie La nave di Teseo per la copia omaggio 🌷

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Titolo: Anna O

Autore: Matthew Blake

Traduzione: Tiziana Lo Porto

Casa editrice: La nave di Teseo

Data di pubblicazione: aprile 2024

Pagine: 512

Prezzo dell’edizione cartacea: 22,00 €

Prezzo dell’edizione digitale: 11,99 €

Sinossi

Anna Ogilvy è una scrittrice venticinquenne di talento, ha fondato da poco un suo giornale, proviene da una famiglia importante e ha un brillante futuro davanti a sé. Una notte, però, durante il sonno, pugnala a morte i suoi due migliori amici e, da quel momento, non si risveglia più. È stata colpita da quella che i neurologi chiamano “sindrome della rassegnazione”, un rarissimo disturbo psicosomatico che la induce in uno stato di sonno perenne.

Sono passati quattro anni da quella terribile notte quando il dottor Benedict Prince, uno psicologo forense esperto nel campo dei crimini legati al sonno, viene incaricato di indagare sul caso di Anna O, la “Bella Addormentata”, come i tabloid l’hanno ribattezzata. I suoi studi e i suoi metodi sembrano essere l’ultima speranza di risolvere il caso, svegliando l’assassina per far sì che possa essere finalmente processata.

Ma la situazione in cui si trova Benedict è molto più complicata: altre persone sono coinvolte nella vicenda e non sono affatto felici del compito che è stato assegnato al dottore. Lui, a sua volta, è un uomo dal passato turbolento e costellato di misteri. Mentre lavora con Anna cercando di svegliarla, Benedict dovrà anche capire cosa è realmente accaduto e se è giusto ritenerla responsabile dei suoi crimini. Non sa, però, del pericolo che incombe su di lui e sulla sua paziente, e nemmeno immagina la portata dei segreti che si celano dietro al caso Anna O.

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