Colpo di ritorno

📚 Giancarlo de Cataldo

Colpo di ritorno

In collaborazione con Thriller life, ho letto Colpo di ritorno, il quarto libro di Giancarlo De Cataldo dedicato al personaggio di Manrico Spinori.

Il mago Narouz

La squadra ormai consolidata del pm Manrico Spinori lavora sulla morte violenta del mago Narouz, un ex pasticciere convinto di possedere da anni il “dono di leggere le qualità altrui e di insegnare a chi ne è dotato a trasformarle in poteri”. 

Il problema è che tra i clienti del mago ci sono anche attrici, personaggi dello spettacolo e, soprattutto, qualche politico di spicco della maggioranza di governo. 

Terreni minati

Spinori si muove dunque su un terreno minato, diviso tra l’esigenza di scoprire l’assassino e fare giustizia da un lato e l’obbligo di usare i dovuti riguardi verso “quelli che contano” ed evitare lo scandalo, dall’altro. 

Eccolo allora alle prese con la difficoltà di conciliare le pressioni del capo della Procura di Roma, l’amico di vecchia data Gaspare Melchiorre, che dall’alto insiste per una gestione “soft” delle indagini; e le spinte dal basso della sua ispettora Deborah Cianchetti, la quale, con l’eleganza che le è propria, non smette mai di fare appello ad un tipo di giustizia “costi quel che costi”. 

Come se non bastasse, c’è la stampa in agguato. I giornalisti, che sembrano non nutrire simpatia nei confronti di Spinori, sono alla ricerca continua di scoop e tendono ad emettere le loro sentenze come fossero la Corte d’Assise.

È quello che De Cataldo chiama “il doppio binario delle inchieste, mediatico e giudiziario”, che spesso rischia di deragliare e di sfuggire dalle mani degli inquirenti.

Temi

Al di là del tema delicatissimo della giustizia, il libro propone altri argomenti di notevole interesse. Ludopatia, melomania, affari di cuore, amicizia sono tematiche affrontate abbondantemente in tutti e quattro i romanzi della serie. 

Questo ultimo in particolare ci offre una panoramica piuttosto dettagliata circa il mondo dell’esoterismo, delle sette pseudo-religiose e della magia, già a partire dal titolo: il “Colpo di ritorno” è, infatti, una sorta di boomerang che indica il ritorcersi degli effetti di una fattura o di un maleficio sulla persona stessa che lo ha emesso.

In questo ambito, il personaggio chiave è il marchese Eliodoro, il novantenne grintosissimo che vanta conoscenze smisurate in termini di occultismo e spiritismo, ma che non si ritiene abbastanza puro da potersi definire un iniziato. 

E mentre c’è chi guarda con sarcasmo e scetticismo a questo mondo, tanti, creduloni o ingenui che siano, offrono a questi maghi la gestione della propria sorte, perché essa sia costellata di grandi successi in tutti i campi, affidandosi spesso inconsapevolmente a ciarlatani avidi e senza scrupoli: altro tema scottante dei nostri tempi.

…concludendo

Come tutti i libri di De Cataldo, anche questo è godibilissimo: chiaro nel racconto dei fatti; equilibrato nell’assegnazione degli spazi dedicati alla vicenda centrale e, rispettivamente, alle vicissitudini personali del contino e del suo staff; pieno di personaggi costruiti a regola d’arte.

Lo stile molto pulito e misurato sembra riflettere in generale l’aplomb del nobile Spinori; proprio per questo spiccano le parti in romanesco che esprimono pensieri e parole della veracissima Cianchetti, il personaggio più caratteristico di tutta la serie. 

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Titolo: Colpo di ritorno

Autore: Giancarlo De Cataldo

Casa editrice: Einaudi (Stile libero)

Data di pubblicazione: 2023

Pagine: 248

Prezzo del libro cartaceo: 18,00

Prezzo del libro digitale: 9,99

SINOSSI:

L’omicidio di un personaggio imbarazzante semina il panico nella Roma che conta. Il caso va risolto senza fare sconti ma con tatto, per evitare strumentalizzazioni. Quella vecchia volpe del procuratore non ha dubbi: nessuno meglio del Pm Manrico Spinori, aristocratico capitolino con la passione della lirica, può riuscirci. Il Mago Narouz, al secolo Capomagli Giuseppe, viene trovato morto nella sua casa di Trastevere. L’uomo vendeva filtri d’amore, numeri vincenti e consigli a una selezionatissima, fedele clientela di gente dello spettacolo e politici. Incaricato delle indagini, Manrico Spinori ha come l’impressione di girare a vuoto, e talvolta perfino di essere manipolato. Poi, proprio quando la situazione pare sul punto di sfuggirgli di mano, un suggerimento inaspettato gli permette di tirare i fili dell’ingarbugliata matassa. A rimanere un groviglio, in compenso, sono le vite private di Manrico e dei membri della sua squadra, interamente composta da donne. Soprattutto quella dell’ispettora Deborah Cianchetti, elemento dal pessimo carattere eppure utilissimo se invece del fascino e del savoir-faire occorrono metodi più spicci.

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