
Una maledetta storia di provincia, un duplice delitto consumato nel contesto un po’ asfittico, ma mai noioso di Case Rosse, tiene occupato il commissario Serra, tornato nel pieno delle sue funzioni dopo la sospensione di cui abbiamo letto nei libri precedenti.
Nessuna indagine lo lascia indifferente, neanche una apparentemente insignificante, “in cui le vittime sono addirittura uno scarafaggio e una faina”: la sua missione è quella di scoprire la verità, restituendo così dignità e giustizia ai morti.
Tra un caso e l’altro, prosegue lo scandaglio della vita privata del commissario: mentre Alice sta per sposarsi (con un altro, ovviamente) e la Danza continua a tormentarlo, emergono dal passato nuovi particolari circa l’attentato in cui -nel giorno del suo sedicesimo compleanno- avevano perso la vita i genitori.
Arrivata al quarto libro della serie, ho capito ormai che la costruzione dei personaggi è uno dei punti di forza della scrittura di Pasini, dunque non mi ha stupita la presenza di alcune figure ‘forti’, benché secondarie, come quella del commissario Vito Corazza o della paesana Nives.
Ma a tenere banco in questo volume è una new entry: la coprotagonista e agente scelta Rubina Tonelli che, in quanto a problematiche psicologiche, poco ha da invidiare al suo superiore.
Giovane donna dal carattere spigoloso e complesso, generosa e verace come solo i romagnoli sanno esserlo (è nata a Riccione, non smette mai di ricordarcelo), Rubina, interagendo con Serra in modo non sempre pacifico, lo costringe quasi a guardarsi in uno specchio e questo, agli occhi del lettore, non fa che amplificare ed arricchire le sfaccettature delle loro rispettive personalità.
Grazie Piemme per la copia in omaggio 🌺
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Titolo: È così che si muore
Autore: G. Pasini
Casa editrice: Piemme
Data di pubblicazione: 2023
Pagine: 351
Prezzo dell’edizione cartacea: 18,90 €
Prezzo dell’edizione digitale: 9,99 €
Sinossi
Quando il mondo è in tempesta l’unica salvezza è un porto sicuro. Pensavo fosse Case Rosse Invece la tempesta è qui. M’arriva in faccia un raggio di sole. L’ultimo sole della mia vita. Allora è così che si muore. Sono passati dieci anni dall’ultima volta che il commissario Roberto Serra ha dovuto seguire un’indagine a Case Rosse, borgo di mille anime arroccato sull’Appennino emiliano in cui ha avuto luogo uno dei crimini più brutali della sua carriera. Ha chiesto lui di essere assegnato di nuovo a quel minuscolo commissariato tra le montagne e i campi, perché lì pensava di poter sfuggire ai fantasmi che accompagnano le sue notti e provare a rimettere insieme i pezzi della sua vita. È un giorno di maggio uguale a tanti altri quando viene chiamato nella frazione di Ca’ di Sotto per un incendio. Il cadavere di Eros Bagnaroli, detto il Burdigòn , lo scarafaggio, viene ritrovato carbonizzato in quel che resta della sua casa, ma sul suo corpo ci sono ferite che nessun fuoco è in grado di provocare: è stato sgozzato, come si fa da quelle parti col maiale. Inizia così la seconda indagine di Serra a Case Rosse, e un muro invalicabile di omertà sembra di nuovo circondarlo, mentre la Danza, il suo male oscuro, gli crolla addosso quando meno se lo aspetta. Questa volta, però, non è solo. Al suo fianco c’è l’esuberante, rissosa e fragilissima Rubina Tonelli, anche lei con la sua parte di fantasmi e cicatrici. Per entrambi, cercare la verità sarà un modo per salvarsi. O per condannarsi definitivamente.