
Il lusso e l’eleganza della Costa Azzurra fanno da sfondo all’efferato omicidio di una ricca e chiacchierata ereditiera: parte proprio dal racconto di questa violenza l’ultimo thriller di Guillaume Musso, il cui titolo già suggerisce una delle tematiche portanti, quella dell’ambiguità.
Ad animare la vicenda sono pochi personaggi; i principali, per aver subito dei traumi durante l’infanzia o anche nell’età adulta, sono tutti, chi in un modo, chi in un altro, “naufragi della vita”.
Non servono i soldi, non basta la fama, queste esistenze sono state spezzate in maniera irrimediabile: ciò vale soprattutto per la coppia di protagonisti, la ricca ereditiera Oriana Di Pietro e suo marito, il famoso pianista jazz Adrien Delaunay.
Lei, a sei anni coinvolta in un incidente stradale che causa il decesso della mamma, ne paga le conseguenze psicofisiche per sempre; lui, diciassettenne, scioccato dall’uccisione della madre ad opera del padre, da studente modello si trasforma in breve tempo in tossicodipendente.
Lei, nel maggio del 2023, vittima di una brutale aggressione che, pochi giorni dopo, ne provoca la morte; lui, sospettato fin dalla prima ora di esserne il carnefice.
“Vedovo sconsolato o potenziale assassino?”
E non sfuggono alla categoria dei naufragi della vita neanche gli inquirenti: il poliziotto Giuse Bergomi, “quarant’anni di servizio, il veterano del gruppo”, alcolista disperato da quando ha interrotto i rapporti con l’unico figlio; e soprattutto la comandante della Crim di Nizza, Justine Taillandier, abbandonata dal marito per una donna più giovane e bella, rimasta sola con la sua rabbia e il suo astio ad avvelenarle l’esistenza.
Eppure, vista la notorietà delle persone coinvolte, il ‘caso Di Pietro’ è sensazionale e la sua soluzione potrebbe rappresentare una forma di riscatto e di rilancio per l’autostima di Justine, che si getta anima e corpo nelle indagini.
Tuttavia, questa soluzione tarda ad arrivare, anzi, ogni volta che sembra farsi più vicina, il mistero finisce per infittirsi di più.
“Era quasi normale che un caso come quello necessitasse di mesi di organizzazione, ma era raro che si avessero così poche certezze. Potenzialmente, era una piovra dai mille tentacoli e dalle mille ramificazioni, capace di alimentare ogni fantasia”
A un anno dalla morte di Oriana, la polizia non ha nulla di concreto tra le mani e, quando, all’improvviso, spunta una prova importantissima (l’arma del delitto), nuove informazioni ribaltano le certezze che le forze dell’ordine credono di aver acquisito.
Il confronto tra Justine e Adrien, alla centrale di polizia, è uno degli episodi meglio riusciti dell’intero romanzo, vista la capacità che i due possiedono di colpirsi e affondarsi reciprocamente.
La verità sembra continuamente sfumare non solo agli occhi di Justine e della sua squadra, ma anche del lettore, che, fin dalle prime pagine del libro, viene in contatto con i ‘si dice’ e i ‘sembra’ che aleggiano intorno all’uccisione della ricca ereditiera.
La prima parte del romanzo, infatti, è interamente costituita da articoli di giornale, che ricostruiscono la cronaca del giorno dell’aggressione e di quelli successivi dando credito a voci di corridoio o informazioni di seconda mano più che a oggettivi dati di fatto.
In generale, l’autore è molto attento a registrare la tendenza dei media e dei social a ‘sbattere il mostro in prima pagina’ e ad emettere sentenze di condanna o di assoluzione molto prima dei tribunali. Vengono così riprodotti non solo articoli di giornale, ma anche twitt, post, pagine di Wikipedia, addirittura hastag, che arricchiscono la narrazione degli eventi, movimentandone il ritmo.
Del resto, “il caso Di Pietro possedeva un potenziale straordinario” e “il sistema di informazione-spettacolo aveva bisogno di carne fresca”.
Il punto di forza di questo thriller è pertanto, come si diceva, l’ambiguità che regna sovrana sui fatti, ma anche sulle persone.
Se la stessa vittima nascondeva ben più di un segreto esplosivo, ad alimentare i dubbi della polizia sul caso, è una terza figura chiave, quella di Adèle Keller, una vecchia conoscenza di Oriana e da quest’ultima coinvolta in un piano da lei architettato poco prima di morire. Della giovane donna, però, sembrano essersi perse del tutto le tracce.
È Adrien (“con quella sua faccia da angelo caduto”) il personaggio più elusivo ed equivoco del libro, tanto che, essendo noto anche come un ottimo pokerista, l’autore usa spesso la metafora del gioco di carte per rafforzare l’idea della sua doppiezza.
Grazie La nave di Teseo per la copia in omaggio 🌷
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Titolo: Qualcun altro
Autore: Guillaume Musso
Traduzione: Sergio Arecco
Casa editrice: La nave di Teseo
Data di pubblicazione: giugno 2024
Pagine: 320
Prezzo dell’edizione cartacea: 19,00 €
Prezzo dell’edizione digitale: 11,99 €
Sinossi
Costa Azzurra, primavera 2023. Al largo di Cannes, uno yacht è ancorato nelle acque calme di un’insenatura. A bordo riposa Oriana Di Pietro, editrice ed erede di una famosa famiglia milanese. Sotto il sole, in quell’angolo di paradiso, viene aggredita selvaggiamente da un uomo e muore dopo dieci giorni di coma. Suo marito Adrien, un pianista jazz di fama mondiale, è il primo sospettato, ma durante l’interrogatorio appare sfuggente. Ha davvero ucciso lui Oriana?
Sul caso, che eccita morbosamente l’opinione pubblica, indaga l’ispettrice Justine Taillandier, una poliziotta eccezionale che sta però attraversando un periodo difficile: il duello con il sospettato diventa così, per lei, la partita della vita. Tra di loro, appare Adèle Keller, una ragazza che vive nell’ombra, un’amante capace di scomparire e riapparire come un fantasma tentatore. Tre donne dai segreti inafferrabili, un uomo che potrebbe essere sia vittima sia assassino. Nessuno di loro mente. Nessuno è d’accordo sulla stessa verità.