Loriano Macchiavelli

Sarà, sarà…
Sarà Bologna, raccontata in modo così vivace che, leggendo, mi è sembrato di trasferirmi di giorno in (via) Santacaterina e di notte ai Portici di S. Luca;
sarà l’Italia degli anni ‘50, di Coppi e di Bartali, degli scioperi nelle fabbriche e delle botteghe di quartiere, che mi ha sempre affascinata;
sarà la condanna totale della guerra e di chi la provoca (“Quant’è miserabile la guerra. Quant’è assassino chi l’apparecchia”);
sarà il ricordo vivido della Resistenza da poco terminata;
sarà che l’incontro tra Santo e la spettra Crisantemia mi ha trasmesso tanta malinconia perché mi ha fatto pensare a quanto sarebbe bello poter rivedere qualcuno che non c’è più;
sarà che (al di là dei richiami diretti) ho trovato tanto Dante nei dialoghi di Santo con le anime dei defunti che devono ancora regolare i conti con la loro morte;
sarà lo stile dell’autore, vivace, immediato, capace di comunicare in modo diretto con il lettore…
sarà questo, sarà quello…
Ma quanto mi è piaciuto questo libro 🥹!!
Meraviglioso il racconto dei giorni di Santo, ma irripetibile ed emozionante la narrazione dei suoi appuntamenti notturni con i fantasmi nudi di Crisantemia, Lapidèo, Deodata e gli altri, capace di suscitare un’atmosfera non spettrale, ma poetica, perché malinconica e magica insieme.
“Come mai sei nudo?”.
Mi guarda dalla testa ai piedi e dice: “E tu? Come mai sei vestito?”
“Be’, da dove vango io, usa così”.
“Da dove vengo io, i fantasmi si vestono nudi”.
Infinite grazie alla casa editrice Solferino per la preziosissima collaborazione 🌷