
Il costo della vita (Autobiografia in movimento, 2)
di Deborah Levy
Traduzione di Gioia Guerzoni
NNeditore, 2024
168 pagine
15 € (formato cartaceo)
6, 99 € (formato digitale)
Pubblicato dopo Cose che non voglio sapere, Il costo della vita è il secondo volume della cosiddetta “autobiografia in movimento”.
Se nel primo libro avevamo visto l’autrice piangere sulle scale mobili della metropolitana, ora la vediamo superstite dopo il naufragio della “barca” che simboleggia il suo matrimonio, andato in frantumi dopo anni di convivenza insoddisfacente (il marito non è mai chiamato per nome, ma è definito sempre come “padre delle mie figlie”).
Il periodo successivo alla separazione è connotato dal tentativo di trovare stabilità a livello economico ed emotivo, ma anche funestato dalla morte della mamma. Un evento destabilizzante (“…avevo perso ogni senso dell’orientamento per parecchie settimane. Ero smarrita”), che la costringe a ripensare al suo ruolo di figlia, ma, parallelamente, anche a quello di madre.
In questa seconda tappa del viaggio della sua vita, Levy non smette di confrontare la propria esperienza con quella delle intellettuali a lei tanto care, come S. de Beauvoir e M. Duras, né rinuncia ad una argomentata riflessione sulla funzione della donna contemporanea in una società che nei suoi confronti continua a nutrire le aspettative di sempre (che sia moglie, madre, sottomessa e rassegnata…).
Più del primo, questo secondo volume è costellato di incontri, personaggi ed oggetti che assumono di volta in volta un valore simbolico diverso, quasi delle epifanie in grado di offrire spunti per inedite considerazioni o “fantasticherie” personali (si veda l’episodio del viaggio in Eurostar, in seno al quale nasce il capitolo della “bambina straniera”, alter ego dell’autrice, proiezione a un tempo del sé passato e di quello futuro).
Profondo, complesso, ricchissimo di richiami letterari e filosofici “alti”, questo libro continua a celebrare la forza e il valore della scrittura: unica, granitica certezza, in un periodo in cui “tutto era incerto”.
Grazie NNeditore per la copia in omaggio 🌺
Cose che non voglio sapere (autobiografia in movimento, 1))
Bene immobile (autobiografia in movimento, 3)