Il dilemma

B. A. Paris

Secondo libro di B. A. Paris per me, dopo “La psicologa” e prima dei decantati capolavori “La coppia perfetta” e “La moglie imperfetta” (tutti editi da Nord).

“Il dilemma” non è un thriller nel senso stretto del termine, ma con questo genere condivide un aspetto fondamentale: il crescendo di tensione che trasmette al lettore.

Livia compie 40 anni ed ha organizzato una super festa di compleanno, che serve a compensare il matrimonio che, venti anni prima, non ha potuto celebrare degnamente per l’opposizione dei suoi genitori.

Ma mentre si avvicina il momento che Livia attende da sempre, delle ‘nubi’ si addensano sempre più fitte sulla sua famiglia. Adam (suo marito), Marnie e Josh (i due figli), lei stessa hanno dei segreti che vorrebbero condividere, ma che sono difficili da comunicare, perché dolorosi e carichi di conseguenze, anche drammatiche; per un motivo o per un altro, tutte le confessioni vengono rimandate alla fine della festa, che risulta, sì, un gran successo (Livia ritrova persino la madre che non vedeva da anni), ma che in realtà è una tragica farsa per tutti.

Voglia di proteggere i propri cari da un grande dolore o egoismo misto a viltà?
Questo libro ci spinge a riflettere su quanto possa essere complicato a volte dire la verità e sull’opportunità di nasconderla, ma a fin di bene.

Dal punto di vista tecnico, la narrazione alterna il punto di vista di Livia a quello di Adam, con un meccanismo perfetto per cui le vicende vengono spesso raccontate sia dall’uno che dall’altra secondo angolazioni differenti. Il giorno della festa è scandito ora per ora, ma ogni capitolo contiene dei flashback che approfondiscono la storia passata della famiglia e sono necessari per la comprensione del presente.

Il finale forse risulta un po’ sdolcinato e sotto tono rispetto al resto, ma probabilmente questa sensazione è dovuta al “calo di tensione” che si produce nel lettore, quando ormai tutte le verità, prima taciute, sono venute a galla.

Casa editrice Nord

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