
Il filatelista
di Nicolas Feuz
Traduzione di Sergio Arecco
Baldini + Castoldi, I lupi, 2024
384 pagine
19,00 euro (cartaceo)
11,99 (digitale)
Il filatelista è un thriller cupo, permeato di atmosfere angoscianti; il racconto di un vortice di violenza generato dalla pazzia vendicatrice di un folle, che prima di farsi assassino, è stato vittima.
Il killer che fabbrica francobolli fatti di pelle umana, spedendo pacchi da tutta la Svizzera, è il protagonista di una storia narrata con un ritmo veloce e incalzante, che alterna passato e presente sfalsando l’ordine logico e cronologico dei fatti.
Più che la vicenda in sé, infatti, il vero punto di forza è il modo in cui è strutturata: ambiguo, pieno di false piste, costruito in maniera da confondere il lettore, trascinandolo in una sorta di gioco di specchi pensato appositamente per confondergli le idee e condurlo fuori strada nella sua personale indagine sull’identità del colpevole.
Al di là della precisione estrema con la quale vengono indicati i luoghi di spedizione dei pacchi e i nomi dei vari dipartimenti e uffici che collaborano all’inchiesta, l’autore non indugia particolarmente sulla delineazione del contesto. Ciò che gli interessa, evidentemente, è focalizzare l’attenzione sui fatti nudi e crudi e sui protagonisti.
Personaggi ed episodi restituiscono, del resto, l’immagine di una società malata, attraversata da violenza e crudeltà gratuite, che la giustizia, nella sua imperfezione, non riesce ad arginare e, il più delle volte, neanche a comprendere.
“…la giustizia non le aveva creduto”
“…forse è stata davvero violentata, ma la giustizia ha commesso un errore”
Benché poliziotti e forze dell’ordine lavorino con scrupolo e passione, riuscendo in effetti a risolvere il rompicapo, l’impressione che resta è quella di una sconfitta diffusa su tutti i livelli (umano, sociale, professionale…), di una partita in cui non ci sono veri vincitori.
Grazie Baldini+Castoldi per la copia in omaggio 🌼