Il gioco degli opposti

François Morlupi 📖

Contraddistinta dalla solita, fitta rete di richiami storici, letterari, artistici, cinematografici e musicali, la limpida scrittura di Morlupi è valorizzata da una grande quantità di metafore, che non appesantiscono il testo, ma lo arricchiscono di significati ulteriori. Questo, già a partire dal titolo. 

Il commissario Ansaldi ha tra le mani un delicatissimo caso di respiro internazionale: un rompicapo perverso e frustrante, che lo costringe a volare (volare, sì…) fino in Bulgaria per fermare la lunga scia di sangue e di morte che un fanatico assassino sta seminando in diversi luoghi d’Europa. 

Si ritrova dunque a dover collaborare con un suo omologo di Sofia, il terribile ispettore Dimitrov: una specie di Rambo, manesco, brutale, antieuropeista, nostalgico della Guerra fredda e misogino, che incarna un tipo umano assolutamente antitetico rispetto al suo.

Nella sua irruenza, Dimitrov tende a dimenticare che non deve ingaggiare ‘il gioco degli opposti’ contro Ansaldi e la sua vice Eugénie Loy, bensì contro il loro comune nemico, una potentissima e scaltra incarnazione del Male, che può, tra l’altro, contare su una serie di risorse materiali e umane praticamente infinita. 

L’indagine si rivela una vera e propria corsa contro il tempo, un incalzante conto alla rovescia che, se non stoppato al momento giusto, rischia di travolgere la squadra di Monteverde con la stessa violenza con cui essa era già stata colpita nel precedente Formule mortali.

Ai protagonisti, Morlupi dedica uno spazio ‘orizzontale’, in quanto segue in parallelo le loro vicende professionali e private lungo la linea del tempo (i primi giorni di dicembre del 2018); ma anche ‘verticale’, visto che si avventura nelle zone più profonde della loro interiorità, mettendone bene in luce gli stati d’animo, i pensieri, le emozioni. 

Questo vale per tutti, ma soprattutto per il commissario Ansaldi, le cui nevrosi vanno di pari passo con l’umanità e la sensibilità.

Chi conosce Ansaldi sa già bene quanto sia maniacale e ansioso, ma il quadro della sua situazione psicologica sembra in questo libro delinearsi in modo più netto e complicarsi anche, forse perché come mai prima d’ora vive una situazione di emergenza assoluta. 

Reduce da un’inchiesta dolorosissima, appesantito, intristito, ridotto a “un relitto umano”, deve affrontare alcune delle sue più grandi paure (come quella di volare o di ammalarsi per il freddo terribile che trova in Bulgaria), di fronte alle quali a poco serve il suo “nuovo triumvirato di medicine”:

“Cesare-Pompeo-Crasso si erano trasformati in Vitamina C-Buscopan-Plasil”

Spaventato a morte dalla vita, allergico al mondo, Ansaldi pensa a se stesso “come a un personaggio dei film di Fantozzi”: la sua desolazione non si separa mai da un’importante dose di amara autoironia.

Eugénie Loy, la vice di Ansaldi, sembra invece essere fatta di pietra, anche se in realtà nasconde dentro di sé la grande sensibilità di chi ha molto sofferto per mano di qualcuno che amava. 

Del resto, questa caratteristica la accomuna al commissario, con il quale condivide ansie e paure di tipo psicologico che derivano dai traumi subiti in passato. 

“Del resto, io e te, cara Eugénie, di cosa dovremmo aver paura? Più che la morte, a noi spaventa la vita”

La squadra deve anche riassestarsi e ritrovare un equilibrio interno, visto l’arrivo di un nuovo membro: la giovane e ambiziosa Eliana Alerami, la quale fin dal primo giorno tocca con mano la lucida follia del commissariato di Monteverde.  

Cercando con tutte le forze di contribuire, anche a distanza, allo svolgimento delle indagini, i due Ringo Boys (Leoncini, “il ragazzo di Maputo” e Di Chiara, “il ragazzo di Colli Aniene”) collaborano con il nerd Alessio Trombadori, il genio informatico che vive in un mondo tutto suo, popolato di oggetti, gadget e strumenti che richiamano film, serie, cartoni animati e libri di culto degli anni ’70, ’80 e‘90 e che ha forse più manie di Ansaldi: uno dei ritratti meglio riusciti del romanzo.

A detta di De Chiara, “il ragazzo ideale per la Loy”; come lei, “un’anima insondabile”.

Il montaggio delle sequenze, che spesso giustappone le azioni dei Cinque di Monteverde in modo da illustrare le loro attività in modo simultaneo, sembra voler rafforzare l’idea per cui non si può sconfiggere il male da soli, ma solo attraverso il concorso di tutti e l’umanità di ciascuno. Dopo i fatti narrati in Formule mortali, i componenti del team sono più uniti ed empatici (persino nei confronti di Loy), riescono meglio a ‘fare corpo’.

Come a dire che sul gioco degli opposti prevale il gioco di squadra.

Grazie a François Morlupi e alla casa editrice Salani per la copia in omaggio 🌷

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Titolo: Il gioco degli opposti

Autore: François Morlupi

Casa editrice: Salani

Data di pubblicazione: aprile 2024

Pagine: 544

Prezzo dell’edizione cartacea: 17,10

Prezzo dell’edizione digitale: 11,99

Sinossi

Sofia, Bulgaria. In una gelida domenica d’inverno, mentre una bufera di neve imperversa sulla città, un ragazzo si presenta al commissariato centrale e chiede dell’ispettore Dimitrov. Sa già che da là dentro non uscirà vivo, ma ha un’importante missione da compiere: consegnare una chiavetta usb che contiene il filmato di un brutale omicidio. L’ispettore, noto per i suoi scoppi d’ira e per una certa propensione ai traffici illeciti, non fa in tempo a interrogare il ragazzo perché quest’ultimo si toglie la vita mordendo una capsula di cianuro.

Prima di morire lascia però un secondo messaggio, un bigliettino con su scritto un nome: Biagio Maria Ansaldi.

Quando la notizia arriva a Monteverde, il commissario Ansaldi ha appena finito di accogliere il nuovo membro della sua squadra, Eliana Alerami, una giovane recluta che ha molta voglia di dimostrare il proprio valore. I Cinque sono appena usciti da un’indagine che ha lasciato cicatrici profonde e stanno cercando di ritrovare una qualche forma di normalità. Ma quello avvenuto a Sofia non è soltanto un delitto terrificante, è il primo di una catena che rischia di seminare il panico in tutta Europa. Ansaldi dunque non ha scelta, deve partire immediatamente e trovare un modo per collaborare con Dimitrov, l’uomo più diverso da lui che il destino potesse mettere sul suo cammino.

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