Il giovane caimano 📖 Domenico Varipapa

Il giovane Caimano

di Domenico Varipapa

NN Editore, 2024

240 pagine

17, 00 euro (formato cartaceo)

7,99 (formato digitale)

Rino, il giovane caimano, da nove mesi è diventato un hikikomori. Questo adolescente fragile, traumatizzato dal bullismo dei suoi compagni; dal trasferimento della famiglia in una cittadina che non sente sua; dalla morte del nonno e, prima ancora, dall’arresto del padre, affronta il suo disagio nascondendosi: dentro la sua camera, nel mondo virtuale della Play Station, dietro una maschera che ha la faccia di Silvio Berlusconi.

“È bravo a sgusciare, evitare i colpi, scappare via, tutte abilità che non ha imparato attraverso il gioco, ma sperimentando la vita. Il suo nome di battaglia è “Caimano”, che ha scelto guardando col nonno un film su Silvio Berlusconi.”

Gaetano (Richie Rich) è un diciottenne con il mito del self made man, il miraggio del guadagno facile, l’ambizione del grande imprenditore. Elon Musk è il suo punto di riferimento; il successo, un sogno che, a suo dire, si sta per realizzare.

“Il pensiero di Gaetano è un’accozzaglia di pillole new age e proponimenti di guru del business che si trovano sui social, il suo modello è in pratica una specie di santone che investe in criptovalute.”

Massimo, uno studente/stagista sfruttato che soffre della sindrome di Asperger; e Margherita, una ex compagna di classe di Rino, che ama vestirsi come il personaggio di un manga o di un cartone animato giapponese, sono i ragazzi che accompagnano Rino e Gaetano in un viaggio che li porta ad attraversare mezza Italia (dall’Emilia alla Calabria) e imprime un’accelerazione decisiva e inaspettata al loro processo di maturazione personale.

A vederli da lontano, sembrano (sono) “una banda di scappati di casa”, “il gruppo di sfigati più sfigato che ci sta”, eppure con un paio di dirette ben piazzate riescono a conquistare i ragazzi di tutta la nazione, a diventarne gli idoli, perché comunicano attraverso il loro stesso linguaggio, manifestano il loro stesso disagio, rappresentano la difficoltà di sopravvivere in un mondo darwiniano nel quale si sentono “pezzi d’ingranaggi, senza emozioni e solo con obiettivi, traguardi”, impegnati in una “malata battaglia quotidiana”.

La maschera di Berlusconi (“non un simbolo, ma il simbolo delle cose che combattiamo”), lo sguardo fisso di Massimo, la parrucca rossissima di Margherita e il modo di esprimersi di Gaetano (che ripete “serio” almeno una volta in ogni frase che pronuncia) incarnano la diversità che li distingue, ma la fama social che ottengono in poche ore dimostra che i loro problemi non sono poi una rarità tra i tanti giovani che li sostengono. 

“Dobbiamo essere sempre belli, sempre felici, sempre pronti a rialzarci dalle nostre cadute, magari facendolo con un balletto, senza pensare mai a come si sta quando si è a terra”

In questo romanzo, in cui convivono miti del presente e superstizioni del passato, il linguaggio frizzante di Varipapa, vivacizzato da efficacissime inserzioni dialettali e da movenze tipiche del gergo giovanile, racconta dunque una vicenda di formazione, una presa di coscienza che si attua attraverso il viaggio, il confronto con l’altro (anche se sconosciuto), l’assunzione di responsabilitĂ , la condivisione di un obiettivo. 

Ho letto e recensito questo libro per Thriller Nord 🌼

NNE

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