
Esce oggi per Fazi editore il thriller di Lorenzo Sartori, Il nido del pettirosso.
La storia si svolge nei dintorni di Alveno, una località immaginaria situata tra le montagne del Trentino, in uno scenario suggestivo e affascinante, che sa essere anche profondamente ostile all’uomo.
Protagonista indiscussa, una natura maestosa, fatta di lecci, larici e abeti rossi, ma anche di boschi senza sentieri, burroni e dirupi fa da sfondo all’intera vicenda, che si svolge negli stessi luoghi, ma in due diversi e paralleli archi temporali.

Nel primo (estate 2008), Alice è una ragazzina alla scoperta di sé: viene dalla grande città (Milano), ama avventurarsi in mezzo alla natura, assaporare nuove sensazioni, esplorare il mondo circostante, collaborare come può alla gestione dell’albergo di sua madre Laura (il Nido del pettirosso).
“Una cosa a cui Alice non era disposta a rinunciare facilmente era fare colazione in terrazza, dove la vista e gli odori del bosco la mettevano sempre di buonumore”
Ma i suoi entusiasmi sono frenati da alcune presenze inquietanti: quella di un cliente abituale dell’albergo, da cui si sente troppo osservata (“c’era qualcosa di strano in quell’uomo, che la inquietava, ma al tempo stesso la incuriosiva”); e quella di Luca Ziani, “uno che se lo vedi ti mette i brividi”, un ragazzo ben poco raccomandabile, che si dedica ad attività illecite e a passatempi pericolosi, la cui figura è più volte associata a quella di un diavolo.
Non l’aiuta neanche il caratteraccio di sua sorella Sara, una bellissima quindicenne in piena crisi adolescenziale, che la riporta con i piedi per terra, mettendo in evidenza i difetti del soggiorno ad Alveno e i non pochi problemi familiari.
“Da quando si erano trasferiti lì, la sua famiglia non era più la stessa. Quel luogo li stava cambiando tutti”

Una maledizione sembra incombere su di loro: in quella stessa estate, Sara viene trovata morta in un dirupo; e undici anni dopo, Laura deve tornare tra quegli stessi boschi a cercare Alice, di cui si sono perse le tracce da qualche giorno. È sulla figura di questa madre che si focalizza la narrazione ambientata nel secondo segmento temporale, quello del presente (2019).
Per lei è chiaro che la morte di Sara e la sparizione di Alice sono collegate: tra la paura di rivivere una seconda tragedia, la diffidenza della gente del posto e la scarsa solidarietà delle forze dell’ordine, la donna, pronta a correre qualunque rischio, intraprende la propria indagine personale alla ricerca della figlia.
“E’ qui per questo, perché qualcuno sa che fine ha fatto Alice, così come qualcuno ha sempre saputo cos’è successo undici anni prima a Sara”
Dopo la sparizione di Alice, il libro si arricchisce di un’altra presenza femminile interessante, molto forte e ben caratterizzata, intelligente, coraggiosa, dal grande spirito di iniziativa (che rischia però di essere scambiato per “ansia da prestazione”): non sempre allineata alle regole che il ruolo le impone, Angelica Valenti è l’ispettrice che ha più a cuore il caso e ne coglie l’urgenza.
Visto che sin dalle prime pagine veniamo a conoscenza della sorte di Sara, i capitoli che si svolgono nel 2008 hanno l’effetto di un drammatico conto alla rovescia: capitolo dopo capitolo, sappiamo che l’episodio della morte della ragazza si avvicina inesorabilmente.
Nei capitoli ambientati nel 2019, oltre alla disperazione di Laura, si percepisce un senso diffuso di malinconia: i ragazzi di allora sono diventati uomini, gli uomini sono invecchiati, mentre il Nido dei pettirossi, passato attraverso altre gestioni, ha ormai da qualche anno chiuso i battenti.
“Prima di imboccare la strada che la porta in paese, si sofferma a osservare il Nido e per un attimo le sembra di vedere suo nonno affacciarsi dalla terrazza ora spoglia, senza tavoli, fiori e turisti”
Sembra tornata in vita solo la vecchia segheria, inquietante scenario delle perlustrazioni di Alice, del suo amico Milo e di Sara.
“È stato il cavallo di battaglia in campagna elettorale dell’allora sindaco Bertoldi, è stato lui che ha spinto perché la vecchia segheria fosse recuperata e potesse diventare un’attrazione, un’opportunità per il paese”
L’autore è particolarmente abile nel depistare il lettore: mettendo in evidenza le ambiguità dei comportamenti di molti dei personaggi in scena, fa in modo che ognuno di loro possa sembrare colpevole.
Per questo, la tensione si mantiene elevata fino alle ultime pagine, fino al momento in cui, cioè, i fatti del presente e quelli del passato trovano finalmente una spiegazione definitiva, per quanto dolorosa.
Grazie Fazi Editore per la copia in anteprima 🌷
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Titolo: Il nido del pettirosso
Autore: Lorenzo Sartori
Casa editrice: Fazi (Darkside)
Data di pubblicazione: giugno 2024
Pagine: 336
Prezzo dell’edizione cartacea: 18,00 €
Prezzo dell’edizione digitale: 9,99 €
Sinossi
La scomparsa improvvisa di una ragazza riporta a galla un terribile omicidio avvenuto in passato e mai dimenticato.
Ad Alveno, paese di poche anime tra i monti del Trentino, Alice ha lasciato i ricordi più belli e anche i più atroci. Dopo alcuni anni di assenza, sta andando lì con gli amici di sempre. Sono in macchina, diretti al Nido del Pettirosso, l’albergo che i suoi genitori gestivano quando lei era ancora una bambina e che ora sua madre Laura ha deciso di vendere per lasciarsi alle spalle i tragici eventi accaduti nei dintorni. Undici anni prima, infatti, sua sorella Sara era stata ritrovata morta in fondo a un burrone: come siano realmente andate le cose resta un mistero ma la sua famiglia, nel frattempo, è andata in pezzi.
L’indomani, Laura riceve una telefonata dalla polizia: l’auto su cui viaggiava Alice è finita in una scarpata; lei e un suo amico si sono allontanati per chiedere aiuto e da quel momento nessuno ha più avuto notizie di loro. Laura si precipita sul posto per seguire le indagini, portate avanti dall’agguerrita ispettrice Valenti. Possibile che la montagna voglia prendersi anche l’unica figlia rimastale? Tutte le paure e i dubbi del passato si riaffacciano come ospiti indesiderati dalle finestre delle stanze ormai vuote del Nido del Pettirosso: che fine ha fatto Alice? La sua scomparsa è legata in qualche modo alla morte di Sara? Riusciranno Laura e l’ispettrice Valenti a ritrovare la ragazza prima che accada di nuovo l’irreparabile?
