
La biblioteca dei fisici scomparsi
di Barbara Bellomo
Garzanti, Narratori moderni, agosto 2024
256 pagine
16,90 € (formato cartaceo)
9,99 € (formato digitale)
Con l’eleganza che rappresenta la cifra stilistica più notevole della sua scrittura, Barbara Bellomo trasporta il lettore nella Storia italiana del primo ‘900, narrandogli la vicenda di Ida Clementi, una donna irrisolta e infelice, ancora nostalgicamente legata al periodo della giovinezza, quando, “allegra e piena di passioni”, era la “bibliotecaria di Via Panisperna” e frequentava il gruppo di scienziati geniali che animavano il celeberrimo Istituto di Fisica lì ubicato. Erano gli anni del primo, indimenticato amore per Alberto e dell’amicizia niente meno che con Ettore Majorana.
La scomparsa di quest’ultimo, che costituisce uno dei grandi misteri irrisolti della nostra storia recente, è il perno intorno al quale ruota l’impalcatura dell’intero romanzo: molto tempo dopo i fatti, Ida intraprende una personale ricerca del vecchio amico, che, dopo tutto, è anche una ricerca della vera se stessa.
Tra i tantissimi richiami letterari più o meno esplicitamente disseminati tra le righe, particolare rilevanza, pertanto, assume il riferimento ai personaggi dei romanzi pirandelliani: la loro voglia di evadere dalla ‘trappola’ familiare, di strapparsi dal volto la maschera che impedisce il fluire della vera vita è (forse) la stessa che ha spinto Majorana alla fuga e senz’altro quella che anima la nostra protagonista.
La vicenda di Ida, ambientata tra la fine degli anni ’20 e l’inizio degli anni ’50, è, infatti, in controluce, anche una piccola storia della condizione delle donne nel secolo scorso: tradite, maltrattate, manipolate e convinte di non poter trascorrere un’esistenza decorosa senza un uomo a fianco, esse vivono in uno stato di marginalità e di totale sottomissione al volere maschile, mortificate e umiliate senza possibilità di replica. Ma Ida, volitiva e appassionata, è in anticipo sui tempi e lascia già presagire il riscatto che verrà nei decenni successivi.
Il rigore della ricostruzione storica si unisce all’estrema fluidità con cui l’autrice gestisce le interazioni tra personaggi fittizi e personaggi realmente esistiti. Ciò fa sì che chi legge non percepisca il confine tra realtà e invenzione letteraria: è così per lui naturale che Ida dialoghi con Ettore Majorana, scambi lettere con Enrico Fermi ed esponga a Leonardo Sciascia il proprio punto di vista sulla “scomparsa” del giovane fisico siciliano.
Ringrazio la casa editrice Garzanti per la splendida collaborazione 🌺