La bottega dei giocattoli

Angela Carter

Esce oggi per Fazi editore (che ringrazio per la copia in omaggio) “La bottega dei giocattoli”, uno dei capolavori di Angel Carter, pubblicato per la prima volta nel 1967.

Un romanzo di formazione, la cui protagonista, Melanie, ad appena 15 anni, si trova di fronte alla necessità improvvisa di cambiare vita: un drammatico incidente priva dei genitori lei e i suoi due fratelli minori, costringendoli a trasferirsi nella casa dello zio Philip, che di mestiere fa il giocattolaio e sembra l’orco cattivo delle fiabe (viene accostato a Enrico VIII e a Scrooge). 

Nella nuova casa, Melanie conosce la famiglia di Philip, la dolce (e muta) Margareth, sua moglie, e i due fratelli di lei, Finn e Francie, orfani da anni: 

«Anche noi viviamo qui da un po’ di tempo, da quando sono morti i nostri genitori».

«Allora siamo tutti orfani!».

«Sì, nella stessa barca».

«Barca», ripeté Jonathon rapito.

Con loro stabilisce fin da subito un legame profondo (anche se si rileverà tale solo in parte), mentre vive nella paura dello zio, delle sue imposizioni, della sua severità:

“La violenza in casa era palpabile. La si vedeva tremare su per le fredde scale e ascendere in nuvole invisibili dai tappeti sfilacciati.”

La giovane protagonista è dunque alle prese con una serie di cambiamenti e adattamenti importanti, in un momento delicato della vita, in cui da bambina si sta trasformando in donna ed in cui sta scoprendo il proprio corpo e la propria sessualità (anche grazie a Finn).

Divisa tra la nostalgia per i genitori e l’affetto per la nuova famiglia, tra i suoi sogni di adolescente e il nuovo ruolo di ‘mamma’ per i suoi fratelli, Melanie si ritrova coinvolta in una vicenda più grande di lei, che si consuma rapidamente nelle ultime pagine del romanzo e che la costringerà a rimettere ancora una volta in discussione tutta la sua breve esistenza. 

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