La fotografa degli spiriti

Desy Icardi 📖

L’ultimo romanzo di Desy Icardi propone due storie a montaggio alternato: quella di monsù Bertella, fotografo e sensale, che attraversa i paesini dell’astigiano offrendo servizi fotografici, ma in realtà andando alla ricerca di giovani donne da far sposare ‘per procura’ a emigrati italiani in Argentina; e quella dell’avvocato Edmondo Ferro, che tutto vuole fare nella vita, tranne occuparsi dello studio legale ereditato dalla famiglia.

Tra le ragazze reclutate per il viaggio oltreoceano c’è Pia, che diventa per caso e per sbaglio l’assistente di Bertella e che riesce a ‘fotografare gli spiriti’, a cogliere, cioè, attraverso gli scatti della macchina, la vera essenza dell’anima dei suoi clienti.

Inutile dire che i due blocchi narrativi si uniscono proprio intorno ad una fotografia o, meglio,…ad uno spirito.

Siamo nei primissimi anni del ‘900 e l’autrice ricostruisce con cura il contesto storico: vengono messi bene in risalto sia il massiccio fenomeno migratorio che interessò il nostro paese in quel periodo, sia l’arretrata condizione socio-culturale in cui versa ancora la donna. Le protagoniste non possono studiare, non possono sposare l’uomo che amano, non possono votare: insomma, non possono decidere liberamente della propria vita. Padri, fratelli, cugini sono come burattinai, che gestiscono le loro esistenze a seconda degli interessi personali o delle convenzioni sociali (“Allora per fare i moderni, lasciamo pure che decidano da sole, diamogli anche, che so io, il, diritto di voto!”). Ma alcune di loro sono già proiettate nel futuro, sono “indipendenti e volitive”, anche se spesso l’unica via di uscita da questa ‘gabbia’ in cui sono prigioniere consiste nel fuggire dalla propria famiglia.

L’altro punto di forza del romanzo (di tutta la serie di romanzi) è il personaggio di Edmondo Ferro: elegantemente ironico e autoironico, il trentasettenne avvocato piemontese trascorre ore ed ore del giorno e della notte in compagnia dei suoi amati romanzi, leggendo Balzac, Zola, Victor Hugo, Grazia Deledda, Jane Austen e Sherlock Holmes; dialoga a distanza con i personaggi e sente un’attrazione irrefrenabile nei confronti di librerie e biblioteche; possiede una vera e propria wish list, ma anche un ‘quaderno degli sguardi’, in cui annota tutti i volumi (tanti) dai quali si sente guardato intensamente e che lo fissano per attirarne l’attenzione e farsi leggere: un vero e proprio “libromaniaco”, come tanti di noi, nel Bookstagram e non solo. 

“Tutta la sonnolenza che lo aveva afflitto nel corso della giornata si era sciolta alla voluttuosa prospettiva di una notte d’inchiostro”.  

Grazie Fazi Editore 🌷

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