Cristina Stillitano

Nella quarta di copertina, per rendere conto del successo dell’autrice Cristina Scillitano, si parla di ‘trame sorprendenti’ e di ‘personaggio straordinario’. A questi due dati, su cui mi soffermo nella recensione, mi permetto di aggiungere un riferimento veloce allo stile della scrittrice, che mi è parso raffinato nella sua scorrevolezza e pulito nella sua eleganza.
🙎♀️“Cherchez la femme, Clodoveo. E non s’azzardi a tornare prima di averla trovata”.
Nella Roma imbiancata dalla nevicata del 1956, il capo della squadra mobile Agostino Clodoveo indaga sulla scomparsa di Clara Tebaldi.
L’indagine si rivela difficile: dietro alla sparizione della donna si cela un piano studiato nei minimi dettagli, ma ingarbugliato dal sovrapporsi inaspettato di errori, coincidenze, casualità.
Alla fine, la pazienza, la professionalità e l’intuito condurranno Clodoveo e la sua squadra alla brillante soluzione del caso, i cui risvolti, inaspettatamente, li riguardano molto più di quanto pensino.
🕵🏼“C’è un commissario tosto, qui a Roma”.
Al centro della vicenda, come una sorta di gigante, c’è Agostino Clodoveo: un commissario rigoroso nell’esecuzione del suo lavoro, scrupoloso, preciso e dotato di quel sesto senso che in certe professioni (come la sua) è indispensabile. Si muove per le vie della città con la sua Lambretta e si rapporta a volte in modo burbero, altre volte in modo più “umano”, con un gruppo molto vivace di collaboratori, informatori, giornalisti, comari e pettegole vicine di casa…
Ma Clodoveo è anche un uomo tormentato: ha perduto prematuramente la moglie e la piange ancora con dolore; si è lasciato sfuggire la possibilità di adottare una bambina; ha incontrato una giovane donna, ma non riesce a comunicarle i propri sentimenti.
Proprio questo lato privato e intimo della personalità del commissario è quello che avvicina empaticamente il lettore al suo personaggio, perché ne arricchisce la figura e ne mette in risalto l’umanità.
Grazie infinite alla casa editrice Piemme per la copia in omaggio.