La luce naturale

Marco Archetti

Marco Archetti ci racconta la vicenda di una famiglia “mostruosa”, in cui il non detto, il rancore e le bugie valgono più dell’amore e dell’affetto.

Al capezzale della povera Elvira, che pare debba morire da un momento all’altro, si riuniscono i tre figli Tiziana, Flavio, Gabriele.

Tre infelici che non hanno mai realizzato le proprie ambizioni e si sono trascinati squallidamente nei propri ripetuti fallimenti. 

Tiziana che voleva fare la pianista e ha sposato un uomo triste che non ama; Flavio, che credeva di essere destinato al successo come attore, ma è riuscito a malapena a fare la comparsa in qualche film; e Gabriele, ingenuo, succube di donne e amici sbagliati, perennemente al verde, anche lui illuso di sfondare nel mondo della musica per pubblicità. 

E mentre tutti attendono (quasi con impazienza) la morte di Elvira, i tre fratelli si fanno i conti in tasca, bisticciano per segreti svelati a mezza bocca, si rimpallano accuse per fatti accaduti da tempo e mai veramente affrontati e superati (“perché erano passati quarant’anni, ma non erano passati”). Su tutto, aleggia un disperato bisogno di denaro, affiora la volontà di ciascuno di prendersi la fetta più grossa dell’eredità, a discapito degli altri due. 

Con uno stile agile e modernissimo, puntellato di metafore taglienti, amaramente ironico e capace di mescolare e intrecciare registri formali molto distanti tra loro, Marco Archetti ci mette di fronte alla miseria di una famiglia, che famiglia non è. 

“Nessuno dei Calore si regge in piedi. Ognuno è squarciato. Se la sono presa l’uno con l’altra con l’odio peggiore, l’odio degli ingannati che hanno a loro volta ingannato. Prigionieri dell’essere carnefici, spietati come coloro che sentono nelle vene lo stesso sangue e le stesse cause, ognuno ha conosciuto la sola verità possibile: vince chi fa dell’altro, definitivamente, un colpevole. E adesso sono tutti e tre a terra, come pugili suonati, a dieci passi l’uno dall’altra.  La casa è distrutta. Le navi hanno preso fuoco. I messaggeri sono muti e trafitti”. 

Ringrazio Mondadori per la gradita copia in omaggio.

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