La sposa gitana 📖 Carmen Mola

La sposa gitana

di Carmen Mola

traduzione di Sara Cavarero

Salani, Le stanze, 2024

416 pagine

18, 00 euro (cartaceo)

9,99 euro (digitale)

Primo capitolo di una nuova serie ambientata a Madrid e firmata Carmen Mola (nom de plume dietro il quale, come ormai tutti sanno, si celano tre scrittori), La sposa gitana è un thriller pubblicato da Salani (collana Le stanze), nel gennaio del 2024.

Per la medesima casa editrice, nel giro di pochi mesi sono usciti La rete porpora e La bambina senza nome. In Spagna, la serie conta già cinque capitoli.

La BAC (Brigada de Anàlisis de Casos) è un reparto speciale della Polizia, nel quale operano agenti sceltissimi e che si occupa dei crimini più difficili e violenti. Questa volta indaga su un duplice, incredibile delitto: a distanza di sette anni l’una dall’altra, con una ritualità raccapricciante (di cui vi risparmio i particolari), vengono uccise due sorelle, entrambe a pochi giorni dal matrimonio. 

La vicenda è complicata ancora di più dal fatto che, quando nel giardino di una antica villa abbandonata viene ritrovato il cadavere della seconda vittima, l’assassino della prima è in carcere ormai da tempo: circostanza che costringe gli inquirenti a riaprire e a riesaminare anche il vecchio caso, oltre che a indagare sul nuovo.

In un primo momento le ricerche si trovano a un punto morto. Le prove a carico dei pochi sospettati sono labili, inconsistenti:

“A volte penso che nessuno dei tre sia colpevole e a tratti mi pare che potrebbero esserlo tutti. Ci sono ancora molte strade da percorrere. ”

In questa fase emergono la coesione del team e la sincronia del suo lavoro:

“Nella BAC non si tiene per sé nessuna pista, tutti fanno il proprio lavoro e lo condividono. La vera indagine viene condotta in questa sala, analizzando ciò che via via si scopre; quando sono presi da un caso, si fanno riunioni giornaliere, a volte più di una, perché tutti i componenti della squadra siano perfettamente al corrente di ogni dettaglio”

Da un certo punto in poi, però, le indagini prendono una piega del tutto inaspettata e le piste battute in precedenza vengono abbandonate a favore di una nuova e diversa valutazione dei fatti, secondo un meccanismo narrativo forse non originale, ma senza dubbio capace di rendere appassionanti gli sviluppi dell’intreccio.

Come sempre accade nelle serie, oltre all’inchiesta principale, il lettore ha la possibilità di conoscere i membri della squadra, in particolare la leader della BAC, l’ispettrice Elena Blanco.

Professionista irreprensibile, apprezzatissima dai collaboratori, Elena è una donna alla deriva, da quando, otto anni prima, il figlioletto Lucas è stato rapito mentre con la madre visitava il mercatino natalizio di una affollatissima Plaza Mayor. 

La ricerca di Lucas ha assunto per Elena i tratti di un’ossessione, trasformando la sua vita in una sorta di incubo permanente e la sua quotidianità in una routine poco sana e decisamente fuori dagli schemi. 

Il finale di questo primo episodio lascia presagire un’evoluzione importante, proprio in relazione al rapimento del ragazzo.

Il libro approfondisce il tema dei rapporti familiari (il padre delle due sorelle è un uomo all’antica, un gitano che non tollera la modernità della vita delle figlie) e quello del razzismo e del pregiudizio (la famiglia delle vittime è, come si diceva, gitana).

Uno spazio è dedicato anche all’invadenza e alla superficialità di certo giornalismo e alle insidie del Deep Web.

La tematica forse più spinosa resta la riflessione sulla labilità del confine tra il Bene e il Male, soprattutto quando ad oltrepassarlo, fosse anche per una buona causa, sono i rappresentanti delle forze dell’ordine, i garanti della giustizia e del rispetto della legge:

“La linea che separa il bene dal male è più scivolosa di quanto le piacerebbe pensare.”

Grazie Salani per la copia in omaggio 🌼

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