Con questo titolo, ci si riferisce a tre libri, Infanzia, Gioventù, Dipendenza, pubblicati dalla casa editrice Fazi nel corso del 2023 e che costituiscono l’autobiografia della scrittrice danese Tove Ditlevsen.
“Nata nel 1917 a Copenaghen da Ditlev Ditlevsen e Alfrida Mundus, in una famiglia di estrazione operaia, ha iniziato a mostrare interesse per la letteratura e a scrivere poesie fin da bambina, diventando una delle scrittrici working class più conosciute in Danimarca.
Nel corso della sua carriera ha dato alle stampe numerose opere tra romanzi, raccolte di racconti e di poesie, saggi e libri per ragazzi che, unite a una vita travagliata contraddistinta da numerosi matrimoni e alcune dipendenze, l’hanno resa tra le scrittrici più celebri e controverse in Danimarca.
Si è suicidata nel 1976 all’età di 58 anni dopo aver sofferto per molti anni di depressione.
Ha ricevuto attenzione internazionale solo dopo la morte, con la traduzione in inglese delle sue opere autobiografiche (quali la trilogia di Copenaghen) che anticipano secondo la critica il genere dell’autofiction”.
(informazioni tratte da Wikipedia)
“È stata una celebrata poetessa e romanziera danese. La sua opera più importante è la Trilogia di Copenaghen composta dai libri autobiografici Infanzia, Gioventù e Dipendenza, recentemente riscoperti e celebrati a livello internazionale come capolavori. Eterna outsider del mondo letterario, quattro matrimoni e quattro divorzi alle spalle, per tutta la sua vita adulta ha avuto problemi di dipendenza da alcol e droghe ed è morta suicida nel 1976″.
(dal sito della casa editrice Fazi)
I tre libri sono stati recentemente raccolti in un unico volume:

Come sempre, riunisco in questo articolo le tre (brevi) recensioni dei singoli volumi.