L’alchimista della laguna

Paolo Lanzotti 📚

Oggi vi presento un giallo storico ambientato nel contesto affascinante di metà ‘700 (per la precisione all’inizio dell’autunno del 1753), in uno scenario unico, che spazia tra Venezia e le ville sul Brenta.

Proprio nella villa del patrizio Ludovico Zulian si verifica la strana morte di Enrico Albrizi, rampollo di una aristocratica e potente famiglia veneziana, il cui padre è appena stato nominato Procuratore di S. Marco. La questione è delicata dal punto di vista politico, dunque, ma non meno da quello religioso: molti elementi presenti sulla scena del crimine rimandano a riti satanici, a esperimenti di magia nera. 

Secondo il magistrato si tratta di un suicidio; secondo il cappellano della famiglia, c’è di mezzo un intervento del Maligno. Nel dubbio, l’Inquisitore Alvise Geminiani incarica delle indagini il suo uomo di fiducia, il migliore dei Dieci Angeli Neri: Marco Leon, il Leone di Venezia, che passa per il suo segretario, ma che svolge quotidianamente compiti ben più segreti e pericolosi.

Il pubblico dei lettori di Paolo Lanzotti lo conosce bene, perché questo è il quarto libro della serie dedicata agli Angeli Neri del Duca Geminiani e il Leone di Venezia continua a esserne il protagonista assoluto, benché gli attori in scena siano sempre molto numerosi.

Marco Leon, che ha alle spalle un tormentatissimo passato, dal cui pensiero non riesce a liberarsi, è dotato di alcune qualità straordinarie:

“Un uomo onesto e capace”, “che sa vedere cose che nessun altro nota”. Possiede, inoltre, “un talento che gli permette di chiarire qualsiasi mistero”: “ha un intuito magico”.

La situazione su cui si trova ad investigare non è semplice: chiunque venga interrogato a proposito della m0rte di Enrico Albrizi, sembra avere un valido movente. Il patrizio, infatti, all’unanimità risulta essere stato un uomo arrogante, supponente, borioso, poco galante con le signore, scialacquatore delle sostanze familiari, ricattatore e invischiato in giri di affari poco limpidi.

Inoltre, alla morte del giovane aristocratico, ne seguono altre, alle quali Marco inizialmente non sa attribuire una spiegazione:

“Trattenne un moto di sconforto. Gli eventi si beffavano di lui. Appena gli sembrava di intravedere uno scenario possibile, nuove rivelazioni giungevano a cancellarlo”

Ma alla fine, non c’è mistero insolubile per il Leone di Venezia:

“Quando le tessere del mosaico prendono il loro posto, tutto trova una spiegazione, per quanto possa apparire improbabile. E’ il senso delle cose”.

Vero è che, mentre indaga sui delitti di villa Zulian, Marco è anche protagonista di un’intensa storia d’amore con la giovane nobildonna inglese, Marion Bentham Bell. 

Una passione che deve affrontare mille ostacoli (“una coppia destinata al naufragio”), dato che i due amanti appartengono a due classi sociali differenti (o almeno così sembra) e una loro legittima unione è impensabile, soprattutto per la famiglia di lei. Marion è, infatti, promessa ad un uomo che naturalmente non ama. 

La società descritta, infatti , è ancora quella dell’ancien régime, che non considera gli uomini dotati di diritti di natura, ma solo di privilegi di nascita e dunque disprezza coloro che appartengono a classi inferiori, e, ancora di più, le donne.

Queste ultime sono considerate solo merce di scambio o oggetto di desiderio, ad ogni livello della scala sociale, e devono subire in silenzio le violenze fisiche e psicologiche, che esse provengano dall’esterno o, peggio, dall’interno della loro stessa famiglia.  

“Per gli uomini siamo soltanto oggetti di piacere”; “il nostro destino è pagare persino per le loro colpe. Arriverà mai il giorno in cui potremo alzare la voce e reclamare la nostra dignità?”. Marion […] avrebbe voluto dirle che le donne sono forti. Che non hanno nulla da invidiare agli uomini. Avrebbe voluto incitarla a lottare, a difendere la propria verità. Ma Beata aveva ragione e lei lo sapeva”.

Con grande fluidità narrativa e stilistica, l’autore si muove tra ambienti e contesti quanto mai diversi: ville, taverne, bettole, tipografie, locande, palazzi, che vanno di pari passo con la grande varietà dei personaggi coinvolti (membri del clero, patrizi, magistrati, ambasciatori, uomini politici, inquisitori, camerieri, cuoche, fantesche, stallieri, maggiordomi…). Non tutte le figure possiedono la medesima importanza all’interno della storia, eppure ciascuna di esse è delineata con attenzione attraverso dettagli e caratteristiche che la rendono realistica e dotata di vita propria.

La città di Venezia emerge in tutta la sua tipicità: attraversata da odi profondi e giochi di potere, piena di affari loschi e traffici illegali, è la città in cui si possono incontrare indifferentemente nelle piazze, nei salotti o nelle taverne Canaletto e Carlo Goldoni, Carlo Gozzi o i gondolieri che recitano i versi dell’Inferno, ma è anche descritta come “un moribondo imbellettato”, “un cadavere che aspetta soltanto di essere sepolto”, “un albero che muore lentamente”: già affetta, cioè, da quella magnifica decadenza, che dura da secoli e sembra sempre sul punto di distruggerla. 

Grazie Tre60 libri per la copia omaggio 🌷

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Titolo: L’alchimista della laguna

Autore: Paolo Lanzotti

Casa editrice: Tre60

Data di pubblicazione: aprile 2023

Pagine: 432

Prezzo dell’edizione cartacea: 18,00 €

Prezzo dell’edizione digitale: 8,99 €

Sinossi:

Venezia, 1753. In una villa lungo la Riviera del Brenta muore il giovane nobilhomo Enrico Albrizi. Sembrerebbe trattarsi di suicidio, ma alcune circostanze inquietanti, come la posizione del cadavere, il volto ustionato e la presenza di simboli esoterici sulla scena del delitto fanno pensare che il giovane sia stato coinvolto in una cerimonia satanica. Alvise Geminiani, capo dell’Inquisizione, convoca Marco Leon per esaminare il caso. 

A Venezia intanto, Marco sta indagando su una serie di strani disegni erotici, e la chiamata di Geminiani lo costringe a lasciare il caso nelle mani dei suoi Angeli Neri. Giunto a villa Zulian, Leon si rende conto che molto probabilmente Enrico Albrizi è stato ucciso. Del resto un po’ tutti, in quella casa, avevano motivi di rancore nei suoi confronti. Quando avviene un secondo omicidio, però, Marco sospetta che la pista da seguire vada ben oltre le mura della villa.

E mentre, a Venezia, gli Angeli Neri continuano a indagare sui disegni erotici, Marco inizia a pensare che le due vicende possano essere collegate. La cerchia dei sospetti, a questo punto, si allarga enormemente. Tuttavia, se la ragione gli impedisce di dare credito alla pista satanica, come spiegare le strane circostanze legate al ritrovamento dei cadaveri? Per trovare l’assassino, a Marco non resta che scoprire il movente…

Dalla nebbia dei canali di Venezia alle ville patrizie sulla riviera del Brenta, tra esperimenti di alchimia e pericolosi complotti, Paolo Lanzotti compone un nuovo, splendido affresco che ci riporta, nella Repubblica Serenissima all’epoca della sua inesorabile ma affascinante decadenza.

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