Adèle Rosenfeld

📚 Adèle Rosenfeld, parzialmente sorda dalla nascita, trasferisce su Louise, la protagonista de “Le meduse non hanno orecchie”, tutte le difficoltà, pratiche e psicologiche, di chi vive questa condizione.
Louise si muove in un mondo che le resta estraneo, dal quale si sente tagliata fuori. I suoi sforzi di capire cosa dicono gli altri cadono nel vuoto e si vede costretta a rifugiarsi in un universo tutto suo, in cui le fanno compagnia un cane, un soldato ed una sorta di diario nel quale annota tutti i suoni che ancora riesce a percepire (l’erbario sonoro).
L’amore di Thomas, dell’amica Anna e della madre non bastano ad arginare il senso di inadeguatezza e di solitudine che la circonda in ogni momento.
“Mi sentivo un sacco di ossa scosse dal vento”.
“…era proprio questo che avevo sempre provato, la sensazione di non appartenere a nessun mondo”.
“Ti sei costruita un’esistenza come udente, ma hai le stesse difficoltà dei sordi. Nessuno può rendersi conto di tutto questo, sei in una zona di confine invisibile”.
Il titolo, così particolare, “proviene” dal capitolo 39: Louise va in visita al Museo di storia naturale e, tra le varie vetrine, nota quella dedicata alle meduse. Legge quindi che “le meduse non hanno orecchie, che possiedono degli organi sensoriali orientati verso la sensibilità visiva o l’equilibrio”.
Il tema è forte, ma trattato con delicatezza e anche con un tocco di ironia. La scrittura di Rosenfeld è molto poetica, piena di interessanti riferimenti letterari, ricca di metafore e similitudini significative.
“Mi sentivo medusa, fluttuante nella massa, senza visibilità”.
Grazie infinite alla casa editrice Piemme per la copia in omaggio 🌷
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