Thora Hjorleifsdottir

È fresco fresco di stampa “Lui mi ama” di Thora Hjörleifsdóttir, uscito ieri (24 gennaio 2023) per la Mondadori (che ringrazio infinitamente per la copia in anteprima).
Un libro che mi ha spiazzata, non solo per i contenuti (purtroppo drammaticamente attuali), quanto per come è fatto: si tratta di un testo molto breve (neanche 130 pagine), i cui capitoli sono spesso di poche righe, scritto con uno stile asciutto ed essenziale, ‘crudo’ e impoetico proprio come ciò che racconta.
Un unico punto di vista, quello di Lilja, ci introduce all’interno della relazione “tossica” tra la narratrice, una ventenne fragile e insicura, e un “lui” (non se ne rivela il nome), più grande, bellissimo, inconcludente e totalmente inaffidabile.
Il fatto che studi da 8 anni all’università e che abbia già due figli che non ha mai visto non è importante agli occhi di Lilja, che ha sempre una giustificazione valida per scusarlo.
Ciò che veramente conta è che quest’uomo sia un manipolatore di alto livello, che porta la sua “fidanzata” sull’orlo di un precipizio, nel quale lei scivola piano piano, giorno dopo giorno:
lui le impone di diventare vegetariana (“le tipe che mangiano carne gli fanno quasi schifo”) e di smettere di fumare (“solo gli idioti fumano”);
lui chatta ininterrottamente con altre donne e non vuole che Lilja gli faccia domande al riguardo (“dice che non sono fatti miei quello che fa su internet”), ma poi è geloso se lei esce con le amiche e preferisce che si chiuda in casa;
lui non vuole che la ragazza si trucchi (“per chi lo fai?”) e la costringe a pratiche sessuali che lei detesta.
Ma Lilja accetta tutto, a volte dopo una minima resistenza, a volte senza neanche tentare di opporsi.
Anzi, come purtroppo capita spesso in questo tipo di rapporti, tende ad attribuire a se stessa e alla propria inadeguatezza le colpe di lui, persino i numerosi tradimenti: “se fossi andata con lui al bar, come mi aveva chiesto, non sarebbe successo”; “se fossi una persona migliore, gli basterei”.
Non posso rivelare il finale, evidentemente. Dico solo che, dopo aver toccato il fondo, Lilja si trova ad un bivio (“Siamo a un capolinea”)…per fortuna, pare proprio che imbocchi la strada giusta.