
Miss Bee e il principe d’inverno
di Alessia Gazzola
Longanesi, 2025
256 pagine
14,90 euro (cartaceo)
8,99 euro (digitale)
SINOSSI
Derbyshire, dicembre 1924. È un freddo Natale ad Alconbury Hall, la residenza di campagna della nobile famiglia Lennox. Così freddo che nemmeno generose dosi di sherry riescono a riscaldare la mente e il cuore di Lady Millicent Carmichael, mentre detta le sue scandalose memorie alla nuova segretaria. Eppure, la giovane assistente improvvisata, che risponde al nome di Beatrice Bernabò detta Miss Bee, non potrebbe avere cuore e mente più caldi, anzi, incandescenti. Merito forse della splendida atmosfera di Alconbury Hall, coi camini accesi e scoppiettanti, le cene eleganti, le singolari e allegre tradizioni britanniche da onorare. Merito più probabilmente del visconte, l’affascinante Julian Lennox.
Né va tralasciata l’eccentrica combriccola di convitati, a cominciare dal tenebroso Alexander, cugino di Julian con ascendenze russe, bello in maniera insopportabile ma dall’aria cupa e angustiata, un vero principe d’inverno. Beatrice però ancora non riesce a cogliere il sottobosco di tensioni che attraversa quella conturbante atmosfera natalizia. Tensioni che presto sfoceranno in eventi di crescente gravità: l’accusa di furto è soltanto l’inizio… Riuscirà Miss Bee a venire a capo dell’imprevedibile e pericoloso enigma?
RECENSIONE
“Miss Bee e il principe d’inverno”è il secondo episodio della nuova (e già fortunatissima) serie di Alessia Gazzola.
Ne è ancora protagonista la giovane Beatrice Bernabò, assunta temporaneamente come segretaria di Lady Millicent Carmichael, zia del bel visconte Julian Lennox, che le ha fatto battere il cuore nel precedente primo volume.
Nelle innevate campagne inglesi di Alconbury Hall, Miss Bee trascorre un Natale assai movimentato, durante il quale si verificano un furto, un ferimento e una sparizione.
Intenta a difendere la propria reputazione che rischia seriamente di essere messa in dubbio, Beatrice ha l’occasione di vivere “un’esperienza immersiva nell’aristocrazia inglese”; eppure, a stretto contatto con vari esponenti dell’alta società, subito rileva che le atmosfere della lussuosa tenuta di campagna della famiglia Lennox sono perfette solo in apparenza. L’ambiente, ipocrita e classista, arrogante e incapace di accettare l’altro da sé, a lei, così ingenua e spontanea, risulta ostico anche perché opportunista e ambiguo.
Se i vecchi aristocratici appaiono squallidi e decadenti, anche i giovani hanno i loro guai: lucidi e consapevoli del proprio ruolo, sono costretti a nascondersi, a non essere mai veramente se stessi; con fatica, in nome della tradizione, accettano di soggiacere alle rigide regole di questo mondo.
Al centro dell’attenzione di Gazzola non è solo il microcosmo dell’aristocrazia inglese, ma anche il più ampio contesto storico di inizio ‘900: mentre risuonano ancora gli echi del delitto Matteotti, persino in Inghilterra sembra giunto il momento di scegliere da che parte stare.
Entra qui in scena il padre della protagonista, il professor Leonida, il quale, come abbiamo ben capito leggendo il primo volume, similmente al caro don Abbondio, non è dotato di un cuor di leone: pur aborrendo la dittatura e benché tormentato da mille dubbi, egli sceglie la via al momento più semplice del consenso e impiega sua figlia presso l’ambasciata italiana di Londra, dove la ritroveremo nel prossimo episodio.
Grazie Longanesi per la copia omaggio 🌼