
Una casa lussuosa, ma non troppo; un quartiere esclusivo, ma solo di facciata: è ciò che l’ispettore Fawley si trova di fronte, nel momento in cui, in piena notte (alle 2.05), il 20 luglio 2016, si reca a Canal Manor, Oxford, chiamato d’urgenza ad indagare sulla scomparsa della piccola Daisy (otto anni).
Questa casa e questo quartiere sono la metafora perfetta della famiglia Mason: una famiglia solo apparentemente esemplare, in realtà composta da persone infelici (i due figli), frustrate (il padre), irrisolte (la madre). Una famiglia disfunzionale, nella quale le relazioni sono definibili in negativo, in termini di rancore, disprezzo, gelosia.
Mentre passano i giorni e di Daisy si perdono completamente le tracce, le ricerche portano a galla delle realtà inquietanti, che diventano subito di dominio pubblico. E’ uno degli aspetti di maggiore attualità del libro: tra i capitoli sono inserite alcune pagine di tweet, scritti da utenti ‘indignati’, che, schierati sin dalla prima ora, condannano chi il padre, chi la madre, mettendo in piedi una vera e propria “campagna di odio social”, come accade ormai sempre più frequentemente in questi casi.
Oltre a queste inserzioni, il libro presenta una struttura composita: a pagine (non ci sono capitoli) nelle quali la voce narrante è quella dell’ispettore Fawley, si alternano parti in cui la narrazione è in terza persona; a eventi svolti nel presente, fatti svolti nel passato, più o meno recente.
Lo stile di Fawley è inconfondibile: ironico, graffiante, in continuo dialogo con il lettore (“Chiariamo subito una cosa; non vi piacerà, ma fidatevi di me”; “Sapete come funziona”). Il suo umorismo nasconde però un dramma: anche lui ha perso un figlio l’anno prima (come viene raccontato nel romanzo precedente a questo) e questo lo rende umanamente partecipe della vicenda, del tutto determinato a risolverla.
Questa struttura alternata di tempi e di voci è particolarmente funzionale allo sviluppo dell’azione. Il ritmo della narrazione è serratissimo, i fatti si susseguono in modo molto rapido e i colpi di scena sono continui. Il lettore immagina uno scenario, ma subito dopo, di pari passo con la polizia, deve rimettere tutto in discussione e ridistribuire colpe e responsabilità. Questa caratteristica attraversa il libro dall’inizio alla fine: se il prologo è fuorviante, solo l’epilogo mette veramente la parola fine alla vicenda.
I personaggi sono ben tratteggiati, mai superficiali, soprattutto l’investigatore e i membri della famiglia Mason. Solo sulla figura della madre della bimba scomparsa forse è stata calcata un po’ troppo la mano, nel senso che sembra quasi un tipo da manuale di psicoterapia: maniacale nel voler mantenere l’ordine in casa, anaffettiva, gelosa, rancorosa, con traumi vari vissuti durante l’adolescenza, “è ossessionata dal giudizio degli altri, ma non è chiaro chi siano questi altri”.
Sui protagonisti, ma anche su alcuni dei personaggi secondari bisogna concentrare l’attenzione, perché, in questo libro, quasi tutti hanno qualcosa da nascondere.
“Stava origliando. Loro non sapevano che fosse lì. Lo faceva sempre. Conosceva molti segreti”.
Editore: Piemme
Pagine: 368
Anno: 2023
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