Romy Hausmann

Perfect Day narra la storia di Anne, figlia di un filosofo di fama mondiale. Quest’ultimo, nel bel mezzo di una monotona sera berlinese, viene arrestato perché accusato di aver commesso l’omicidio più discusso dell’intera nazione.
Il ricordo di un padre affettuoso e premuroso spinge Anne a non credere alla sua colpevolezza: dal momento dell’arresto fino all’epilogo della storia, la protagonista svolge un’indagine parallela rispetto a quella della polizia, cercando di convincere se stessa e le persone che la circondano dell’innocenza del padre.
Dal punto di vista stilistico, gli elementi di forza del libro sono la chiarezza e la scorrevolezza della scrittura, che permettono di immedesimarsi perfettamente nelle situazioni descritte dall’autrice e di divorare il libro nel giro di qualche giorno; dal punto di vista narrativo, meritevole è il finale, totalmente diverso rispetto alle aspettative del lettore, degno di un giallo ben pianificato e strutturato.
Il racconto ci invita a non affidarci superficialmente a verità troppo facili e troppo comode:
“il potere della fantasia può essere consolatorio. O mortale”.
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