Un animale selvaggio

Joël Dicker 📚

…ebbene sì, parliamo di J. Dicker senza parlare di Marcus Goldman e di Harry Quebert 🙈

Il giovane scrittore svizzero (classe 1985) mette da parte (io spero momentaneamente) la coppia di personaggi che lo ha reso celebre nel panorama del thriller contemporaneo e ci propone una nuova, adrenalinica storia, ambientata tra Ginevra e la Costa azzurra, come di consueto caratterizzata da un ritmo narrativo rapidissimo, che non consente al lettore di distrarsi né di prendere fiato.

I luoghi prescelti non sono casuali: i personaggi si muovono in contesti prestigiosi e di elevato livello socio-economico, tra ristoranti, gioiellerie, banche, studi legali e quartieri residenziali. Essi non fanno solo da sfondo alle vicende, ma appaiono come un complemento necessario per comprendere le scelte di alcuni dei protagonisti, che si dimostrano disposti a tutto pur di mantenere l’elevato tenore di vita cui sono abituati. 

A questo proposito, emerge con forza il contrasto tra l’“Obbrobrio”, un nuovo agglomerato di villette a schiera alla periferia di Coligny, in cui vivono Greg e Karine; e la “Casa di vetro”, l’elegantissima residenza di Sophie e Arpad, simbolo del loro successo e della loro realizzazione.

Greg e Karine guardano con invidia alla brillante vita familiare che si svolge nella Casa di vetro, paragonandola al loro rapporto ormai logorato dalla quotidianità. Non possono immaginare (almeno all’inizio) che ciò che appare non corrisponde affatto a ciò che è. 

Il romanzo di Dicker in effetti si presenta come una vicenda di tradimenti, bugie e sotterfugi, che ruota in gran parte intorno al movente economico, ma che fotografa anche in modo impietoso i rapporti coniugali, basati su un’ipocrita e falsissima apparenza di felicità oppure, come dicevamo, su legami che non hanno più alcuna sostanza.

Alcuni dei protagonisti sono mossi dal bisogno di evadere dal frustrante ménage familiare, che li mortifica e li fa sentire come leoni in gabbia. 

Come anticipato dal titolo, infatti, uno degli elementi che meglio li descrivono è la loro ‘animalità’, il desiderio irrefrenabile di “mettersi in gioco” e di sentirsi vivi, affrontando esperienze estreme e pericolose, anche oltre i limiti della legalità. 

Una sorta di dipendenza dall’adrenalina provocata dal rischio di essere colti in flagrante mentre si commette qualcosa di lontanissimo dalla propria routine e dalla propria immagine, di solito perfetta e rassicurante.

“Un giorno Fauve mi ha proposto di vivere un’esperienza unica, che mi avrebbe procurato scariche di adrenalina e sensazioni come non ne avrei mai provate altrove…[…] Ero del tutto inconsapevole di cosa significasse davvero. Ma sapeva di pericolo, e io volevo il pericolo”

A sottolineare la rilevanza di questa tematica ‘selvaggia’, l’autore inserisce un vero e proprio racconto nel racconto: intitolato, non a caso, La pantera, esso si deve leggere come la metafora perfetta della vicenda di Sophie, il personaggio che più di tutti incarna queste inclinazioni naturali e insopprimibili alla “bestialità”.

“Ho voluto trasformare una pantera in un cagnolino da salotto. Ma gli animali selvaggi sono come gli uomini. Li puoi ammansire, truccare, travestire. Puoi dare loro amore e speranza. Ma non puoi cambiare la loro natura”

Come è tipico dei romanzi di Dicker, i filoni narrativi si intrecciano e si intersecano in continuazione, data la grande scioltezza con cui l’autore manipola a proprio piacimento la linea del tempo, attraverso un gioco -ormai consolidato- di analessi e prolessi sparse lungo tutto l’arco del racconto: questo meccanismo rivela a poco a poco la vera essenza di cose e persone, contribuendo a rafforzare una delle tematiche portanti del libro, cioè il contrasto tra realtà e apparenza.

Il punto di riferimento è una rapina messa a segno il 2 luglio 2022: tutti i fatti si distribuiscono nei giorni e negli anni precedenti a questo evento clou, destinato a modificare in modo definitivo la sorte di tutti gli attori in scena. 

Il punto di forza del romanzo è la sua scorrevolezza, grazie alla quale è possibile leggere con facilità le quasi 500 pagine che compongono questo libro: ma anche questa non è una novità per i lettori di Joël Dicker. 

Grazie La nave di Teseo per la copia omaggio 🌷

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“Non mi piacciono i rimpianti, sono un tradimento verso se stessi”

Titolo: Un animale selvaggio

Autore: Joël Dicker

Traduzione: Milena Zemira Ciccimarra

Casa editrice: La nave di Teseo

Data di pubblicazione: marzo 2024

Pagine: 448

Prezzo edizione cartacea: 22,00 €

Prezzo edizione digitale: 12,99 €

Sinossi

2 luglio 2022, due ladri rapinano una importante gioielleria di Ginevra. Ma questo non sarà un colpo come tutti gli altri. Venti giorni prima, in un elegante sobborgo sulle rive del lago, Sophie Braun sta per festeggiare il suo quarantesimo compleanno. La vita le sorride, abita con il marito Arpad e i due figli in una magnifica villa al limitare del bosco. Sono entrambi ricchi, belli, felici.

Ma il loro mondo idilliaco all’improvviso s’incrina. I segreti che custodiscono cominciano a essere troppi perché possano restare nascosti per sempre. Il loro vicino, un poliziotto sposato dalla reputazione impeccabile, è ossessionato da quella coppia perfetta e da quella donna conturbante. La osserva, la ammira, la spia in ogni momento dell’intimità.

Nel giorno del compleanno di Sophie, un uomo misterioso si presenta con un regalo che sconvolgerà la sua vita dorata. I fili che intrappolano queste vite portano lontano nel tempo, lontano da Ginevra e dalla villa elegante dei Braun, in un passato che insegue il presente e che Sophie e Arpad dovranno affrontare per risolvere un intrigo diabolico, dal quale nessuno uscirà indenne. Nemmeno il lettore.

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