Un cuore nero inchiostro

Robert Galbraith

Il 25 ottobre, da Salani editore, è stato pubblicato “Un cuore nero inchiostro”, l’ultimo romanzo di Robert Galbraith, il nom de plume che J. K. Rowling adopera da quando, nel 2013, ha pubblicato il primo libro della serie, “Il richiamo del cuculo”.

Il protagonista di questa saga è l’investigatore privato Cormoran Strike, un uomo tormentato, dal pessimo carattere, ex militare di professione, figlio illegittimo di una star della musica rock che non lo ha mai amato, e di una tossicodipendente, morta di overdose diversi anni prima. Cormoran, durante un’esplosione, ha perso anche la parte inferiore della gamba destra, quindi è costretto, tra mille difficoltà, ad usare permanentemente una protesi. I suoi modi sono piuttosto rozzi e scontrosi, bisogna conoscerlo bene per apprezzarlo (il lettore ne é conquistato dopo tre righe, comunque).

L’unica persona al mondo che sopporta le stranezze di Strike è la sua segretaria Robin Ellacott, una ragazza dolce e disponibile, con la quale l’investigatore ha un rapporto profondo, ma irrisolto (almeno fino a “Sangue inquieto”). Lui ha una ex “ingombrante “, lei è sul punto di sposarsi (e poi si sposa, ma il matrimonio finisce presto e male): ciò nonostante, si capisce che tra Cormora e Robin c’è un’attrazione che prima o poi si concretizzerà in qualcosa di serio (credo).

Oltre a seguire le vicende personali, più o meno parallele, di Cormoran, di Robin e dei loro collaboratori, i vari libri della serie si concentrano di volta in volta su un’indagine, che l’agenzia di Strike è ingaggiata per risolvere; su un omicidio apparentemente perfetto, che solo la tenacia di Strike riesce a smascherare. Le trame sono fitte di personaggi, di eventi e di particolari che sembrano insignificanti, ma che, alla fine, si rivelano decisivi.

In questo nuovo romanzo della serie, l’evento principale è l’uccisione di Edie Ledwell. Quest’ultima, insieme all’ex fidanzato, aveva creato, tra mille critiche e polemiche, una serie animata di grande (e inaspettato) successo che si chiama proprio Un cuore nero inchiostro.

La lettura è molto piacevole, ma bisogna essere attentissimi, altrimenti si rischia di perdere il filo: i personaggi, come dicevo, sono sempre numerosi e tutti, più o meno, hanno qualcosa da nascondere o un’altra verità da raccontare; i punti di vista sono dunque relativi, molteplici e sfaccettati ed è sempre complicato per Cormoran e Robin districarsi nel groviglio delle bugie e delle differenti versioni dei fatti.

I romanzi di Galbraith sono sempre voluminosi: il formato cartaceo di “Un cuore nero inchiostro” conta 1184 pagine! Prova evidente del fatto che la fantasia di questa scrittrice è veramente inesauribile.

Salani editore

Pubblicità