Una festa in nero – Anita 5

Alice Basso 📚

Iniziate nel 2020 con Il morso della vipera”, si concludono con “Una festa in nero” le avventure della giovane dattilografa Anita Bo, ambientate a Torino nel 1935.

Consiglio di guerra

In questo ultimo volume vediamo i personaggi principali più uniti e compatti (formano un vero e proprio “consiglio di guerra”) a fronteggiare non, come nei libri precedenti, un ‘semplice’ caso di omicidio, ma un pericolo ben maggiore, che può mettere a rischio l’incolumità di alcuni di loro.

Nei giorni in cui stanno per scattare le sanzioni della Società delle Nazioni contro l’Italia (come conseguenza della guerra dell’Etiopia), infatti, Sebastiano Satta Ascona è intercettato dalla potente e tentacolare polizia segreta del regime: non, come si potrebbe pensare, perché sono state scoperte le sue attività ‘trasversali’ (diciamo), ma, anzi perché offra il suo contributo di bravo cittadino alla lotta contro i dissidenti, facendosi delatore.

Di fronte a questa prospettiva ‘collaborazionista’, non solo lui, ma molti altri dei protagonisti si trovano nella necessità di prendere delle decisioni, spesso diverse, a volte definitive, che finiscono per condizionare pesantemente il loro avvenire.

Come in una sorta di domino umano, le scelte di Sebastiano, infatti, coinvolgono Anita, Candida, Rodolfo, Julian e Clara, Diana, le ragazze della Casa della Madre e del fanciullo (cfr. volume 2, Il grido della rosa) e persino l’ignaro editore Monné.

Essi non devono scegliere da che parte stare (questo lo hanno sempre saputo), ma devono capire come salvaguardare la propria vita e la propria dignità e allo stesso tempo non arrecare danno a tutti gli altri.

Perché questo accade, in tempi difficili come quelli in cui vivono:

“Non è giusto niente. Ma in questa schifezza di ingiustizia generale ci sono, comunque, sempre, delle cose giuste da fare”.

La ricerca della “cosa giusta da fare” è il principale snodo concettuale del romanzo, che, infatti, tra i cinque, è quello più ragionato, quello in cui di più i protagonisti pensano e ripensano -insieme, da soli, in parallelo-, immaginando le conseguenze di questa o quella azione, i nuovi, eventuali scenari dopo aver preso questa o quella decisione.

Mentre vede nascere nuovi, inaspettati amori, il lettore assiste a una cosante evoluzione dei personaggi che, chiamati ad una assunzione di responsabilità, di fronte all’emergenza pianificano e mettono in atto una vera e propria “resistenza” personale:

“L’unica cosa che possiamo fare è resistere, testa a testa, come in una guerra di arieti”

“Scrollarsi il lupo di dosso”

A “resistere” per tutti e più di tutti è proprio Anita: la nostra protagonista non ha più nulla della ragazzina inesperta che era nel primo libro della serie. Il suo sogno di essere un’attrice in parte si realizza: non, come desiderava un tempo, calcando set e palcoscenici di cinema e teatri nazionali, ma indossando maschere di volta in volta diverse, anche sfacciate, pur di ottenere il meglio per i suoi cari, anche a detrimento dei propri interessi immediati.

Il perno della sua crescita e del suo percorso di formazione restano i libri. Libri che Anita impara a leggere, avidamente, da grande, e che sanno insegnarle essenziali lezioni di vita.

Le poesie di Wilfred Owen, il Conte di Montecristo, i versi dell’Antologia di Spoon River (libro del cuore suo e di Sebastiano) le offrono chiavi di lettura della realtà e suggerimenti concreti di comportamento.

Dorcas Gustine le insegna che ciò che di più coraggioso si può fare è “strapparsi il lupo di dosso” e lei agisce, di conseguenza.

Da alunna poco interessata e poco zelante sui banchi di scuola, Anita diventa in questo libro persino traduttrice e scrittrice; adulta ormai pienamente consapevole e lungimirante, capace di prendere decisioni anche dolorose, da donna coraggiosa e intelligente quale è.

Scherzi ‘a parte’

Tratto essenziale della scrittura di Basso è l’ironia dissacrante che impregna ogni pagina dei suoi romanzi (fa eccezione L’epilogo del 1945, in cui la cifra stilistica è improntata a maggiore drammaticità). Benché l’ironia si faccia a volte dolente o amara, anche nei momenti più impensati e, a volte, inopportuni, la penna dell’autrice continua a regalarci un paragone irriverente o un intervento sarcastico. Nonostante la ‘pesantezza’ dei temi (l’OVRA che incalza i personaggi nella fiction è la stessa che veramente ha perseguitato, tra gli altri, Leone Ginzburg, Massimo Mila e Cesare Pavese), in tutto il testo non si riesce a non sorridere di fronte alle battute della voce narrante, ai suoi clamorosissimi ‘a parte’.

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Autore: Alice Basso

Titolo: Una festa in nero

Serie: Le indagini di Anita 5

Casa editrice: Garzanti

Data di pubblicazione: aprile 2024

Pagine: 314

Prezzo dell’edizione cartacea: 18,60 €

Prezzo dell’edizione digitale: 9,99 €

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